Il mondo di Ruini

di Domenico Pizzuti sj


Un ulteriore commento su confini e regole nella competizione politica, relativamente al caso dell’incontro "segreto" tra Salvini ed il cardinale Ruini, avvenuto martedì scorso secondo un servizio del Corriere. Quella tra l’ottantenne cardinale romano ed il leader leghista che in pubbliche manifestazioni usa esibire simboli religiosi, pare trattarsi di un’iniziativa personale e inusitata di un cardinale, un’apertura di dialogo con un leader politico che - a nostro avviso - altera la competizione politica e le sue regole.

Una nota editorialista di Repubblica inviata in Germania, ad “Otto e mezzo” affermava che in Germania, anche nelle regioni dell’ex Ddr, dove prospera la destra, nel complesso le formazioni politiche democratiche non trattano in alcun modo con le destre estreme e populiste. E’ una regola osservata con teutonica fermezza, che stabilisce chiari confini nella competizione politica. Ne sono esempi le dichiarazioni di Angela Merkel che “Salvini e la Lega non entreranno mai nel Ppe ”, e la recente risoluzione del comune di Dresda che ha dichiarato l’“emergenza nazismo”. 

Si stabiliscono così dei chiari confini alla competizione delle forze politiche democratiche nell’agone politico, nei confronti delle formazioni di estrema destra populiste. C’è da riflettere sul nostro circo o teatrino della politica dove, per la forza della comunicazione, i confini sfumano e tutti gli attori politici sono eguali (la Boldrini certo non è la Meloni) in una sorta di marmellata. Le formazioni politiche democratiche in campo certo si devono misurare per l’affermazione nella competizione politica con chiare delimitazioni e regole, specialmente nei confronti delle formazioni di estrema destra che aspirano al governo del paese.

Non possiamo fare a meno di osservare che, mentre il card. Ruini persegue trame politiche imbucandosi segretamente nei palazzi del potere, papa Francesco nella domenica dedicata ai poveri dopo la Messa si intratteneva con alcuni dei 1500 emarginati invitati a pranzo. Due mondi eloquenti.

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