Quali donne per la chiesa?

di Domenico Pizzuti sj


Prima di discutere il ruolo delle donne nella vita Chiesa cattolica, ritengo opportuno procedere ad alcune premesse. Primo, è da segnalare l’intervento del Card. Michael Czerny alla presentazione dell’Esortazione Post-sinodale Querida Amazonia, che, dopo avere sottolineato che l’Esortazione Post-sinodale è come una lettera d’amore non solo per la regione panamazzonica, si interroga con una certa freddezza e distacco: 

"Qual è lo status di questi due documenti? Dove possono essere collocati in questo magistero, nel corpo dell’insegnamento ufficiale della Chiesa? Cercherò di applicare norme accettate nell’interpretazione di documenti del magistero. Querida Amazonia è una Esortazione Post-Sinodale. E’ un documento del magistero. Appartiene all’autentico Magistero del Successore di Pietro. Partecipa al suo Magistero ordinario. Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per un’ecologia integrale è il documento conclusivo dell’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per le Regione Panamazzonica. Come ogni documento sinodale, è costituito da proposte che i Padri Sinodali hanno votato per l’approvazione ed hanno affidato al Santo Padre. A sua volta il Papa autorizza la sua pubblicazione con i voti espressi. All’inizio di Querida Amazonia il Papa scrive: “voglio presentare ufficialmente quel Documento che ci offre le conclusioni del Sinodo” (QA § 3) e incoraggia che a leggerlo per intero".

Secondo, occorre metodologicamente evitare il “riduzionismo”, come ammonisce anche Francesco, perché ogni argomento particolare va interpretato nel complesso del documento e dei suoi intenti specifici. 
Terzo, ci si può interrogare se la querelle per la pubblicazione del volume a due firme promosso dal Card. Sarah, con un’ operazione mediatica studiata, abbia condizionato l’elaborazione o meno dell’Esortazione Post-Sinodale di papa Francesco, a nostro avviso, si può ritenere che Francesco abbia espresso sue convinzioni e valutazioni non solo per i problemi pastorali di una regione particolare del globo che interrogano l’intera Chiesa cattolica per la cura della vita delle comunità cristiane di una regione.

Distinguendo il problema dell’ordinazione sacerdotale di preti sposati dal ruolo delle donne nella vita della Chiesa, - con la disillusione espressa da molte donne non solo cattoliche per la mancata accettazione del voto del Sinodo dei vescovi della regione amazzonica per l’ordinazione sacerdotale di diaconi sposati - è opportuno le leggere direttamente i paragrafi del Capitolo quarto del documento
riguardanti il “Sogno ecclesiale” dedicati a La forza e il dono delle donne, prima di ogni discussione:

99. In Amazzonia ci sono comunità che si sono sostenute e hanno trasmesso la fede per lungo tempo senza che alcun sacerdote passasse da quelle parti, anche per decenni. Questo è stato possibile grazie alla presenza di donne forti e generose: donne che hanno battezzato, catechizzato, insegnato a pregare, sono state missionarie, certamente chiamate e spinte dallo Spirito Santo. Per secoli le
donne hanno tenuto in piedi la Chiesa in quei luoghi con ammirevole dedizione e fede ardente. Loro stesse, nel Sinodo, hanno commosso tutti noi con la loro testimonianza.
100. Questo ci invita ad allargare la visione per evitare di ridurre la nostra comprensione della Chiesa a strutture funzionali. Tale riduzionismo ci porterebbe a pensare che si accorderebbe alle donne uno status e una partecipazione maggiore nella Chiesa solo se si desse loro accesso all’Ordine sacro. Ma in realtà questa visione limiterebbe le prospettive, ci orienterebbe a clericalizzare le donne, diminuirebbe il grande valore di quanto esse hanno già dato e sottilmente provocherebbe un impoverimento del loro indispensabile contributo. 
101. Gesù si presenta come Sposo della comunità che celebra l’Eucaristia, attraverso la figura di un uomo che la presiede come segno dell’unico Sacerdote. Questo dialogo tra lo Sposo e la sposa che si eleva nell’adorazione e santifica la comunità, non dovrebbe rinchiuderci in concezioni parziali sul potere nella Chiesa.

Ci colpisce questa “ostinazione” anche di papa Francesco per convinzioni personali e non solo magisteriali, nell’esclusione delle donne dal diaconato e dall’ordinazione sacerdotale, cioè dagli ordini sacri, pur riconoscendo come sopra il contributo fondamentale delle donne alla vita delle comunità cristiane della regione panamazzonica. E’ un problema che va affrontato non in maniera superficiale o emotiva, che qui non si può approfondire, ma solo proporre qualche osservazione. Infatti, anche se riteniamo che questa esclusione sia sociologicamente da attribuire alle prevenzioni ed in fondo al “Potere gerarchico maschile” di un corpo sacerdotale, nella struttura della Chiesa, ci sono altre componenti culturali o forse antropologiche da prendere in considerazione. Non ci sembra un’ argomento forte la segnalazione del pericolo di una clericalizzazione delle donne, quando tutto il corpo sacerdotale è per definizione “clericale” è così via. Lasciamo a biblisti e teologi l’argomentazione simbolica proposta dal documento.

Indagando più a fondo, a nostro avviso, la questione attiene la considerazione della dignità e sacralità delle donne, o del corpo delle donne, che generano con l’uomo nuove vite nell’abbraccio dell’amore, c’è qualcosa di divino e se vogliamo di sacro, che per la definizione stessa incute timore e da cui star lontani. E’ certo un “sacro umano” di fronte ad un “sacro religioso”, che si allontana ed allontana il sacro umano. Vogliamo riscoprire questa dignità e sacralità delle donne non solo nell’esperienza umana quotidiana, ma nella stessa sfera religiosa che non escluda ma includa le stesse donne non solo in senso funzionale nella vita della Chiesa. 
Che ne pensate?

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