C'era una rivista a Scampia
di Domenico Pizzuti sj
Ho appreso con compiacimento dell’iniziativa di pubblicare in sei volumi le riviste “Fuga di notizie”
che sono state pubblicate negli anni, e di dedicarli alla memoria di Gennaro Daniele, che ha curato la
distribuzione della rivista, recandosi di persona nei diversi caseggiati. Non è facile evocare
questa esperienza che ci vedeva riuniti intorno ad un tavolo per programmare i diversi
fascicoli della Rivista, trovandomi ora non più a Scampia, ma nel Centro di Napoli, anche se l’osservazione e la scrittura dei fatti di Scampia è continuata con altre
pubblicazioni, come l’ultima di Franco Maiello sul “Caffè letterario”, o quella individuale di Rosario La Rossa sotto il profilo di una
casa editrice.
Non si fa quindi “memoria” come di un defunto, stroncato da improvvide decisioni e dall'incapacità di giovani generazioni a continuare l’iniziativa di un club di amici ed
osservatori del quartiere Scampia, perché richiama un’esperienza intellettuale che connota il
vivere a Scampia da cittadini, cercando di rendersi conto e rendere conto degli
accadimenti di questo quartiere, noto anche per una pluralità di associazioni ed
esperienze sociali e culturali. Si tratta di non dimenticare un passato per guardare al futuro
con partecipazione e speranza.
In questi giorni di forzata reclusione per contenere il contagio di questo nemico invisibile
che è il coronavirus, sto leggendo con interesse e gusto un volume dello storico Gianni La
Bella, I Gesuiti. Dal Vaticano II a Papa Francesco, Guerini e Associati 2019, che riguarda le vicende a livello universale della Compagnia di Gesù in un periodo storico
che anche io in qualche modo ho vissuto e da cui sono stato vissuto. Al di là dei pregi storici
di questo saggio - che ci fa uscire dalle resistenze al cambiamento in Italia e dei
particolarismi limitanti a livello locale di comunità dei gesuiti, nella visione della Compagnia
come corpo universale - mi ha colpito che l’A., come fonte di informazione degli eventi della
Compagnia di Gesù universale o centrale che sia, citi spesso in nota un bollettino anch’esso
estinto: “Notizie dei Gesuiti d’Italia”, malamente (a mio avviso) sostituito dal magazine online “Gesuiti news”.
Sotto questo profilo si può affermare che anche “Fuga di Notizie”
costituisce per alcuni decenni alle nostre spalle una fonte preziosa di informazioni, che va preservata e rivisitata da interessati e studiosi per ricostruire un
passato e guardare con luce ad un futuro migliore.
Per non ridurre questa iniziativa di pubblicazione in volumi a pura archeologia o memoria morta di un passato, si può mettere in luce da una parte l'esperienza intellettuale collettiva di cittadini, che è continuata in altre forme, e dall’altra
riportare alla luce una preziosa fonte di informazione che travalica le mura del Centro
Alberto Hurtado e di una certa indifferenza locale del passato.
Auguri perché un passato vivo non muore e va restituito non solo alla memoria ma alle
giovani generazioni ed osservatori degli accadimenti nel quartiere Scampia.
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