La prossimità prima delle regole

di Domenico Pizzuti sj


L’affermazione di papa Francesco durante la celebrazione a Santa Marta che “Le misure drastiche non sempre sono buone” inizialmente ha fatto discutere, anche con alcuni componenti della mia comunità al Gesù Nuovo di Napoli, quasi volesse impugnare la severità dei decreti emanati dal Consiglio dei Ministri per contenere la diffusione del coronavirus in tutta Italia. 
Aggiungeva che "servono azioni che non lascino da solo il popolo nell’emergenza Coronavirus". Invitava a pregare "perché lo Spirito Santo dia ai pastori la capacità del discernimento pastorale affinché provvedano misure che non lasciano da solo il Santo popolo fedele di Dio". 

Il Vicariato di Roma che inizialmente aveva ordinato la chiusura di tutte le Chiese nella diocesi, ha fatto così riaprire le chiese parrocchiali perché i fedeli possano trovare il conforto della preghiera, dei sacramenti, della parola di Dio. Parola di saggezza quelle di Papa Francesco nella sua responsabilità pastorale, perché ai fedeli della sua diocesi non manchi il conforto derivante dalla fede cristiana, in riferimento alla valutazione della situazione di pandemia anche nella sua diocesi. 

Nella trasmissione “Otto e mezzo”, alla domanda della conduttrice Lilli Gruber se occorresse fermare tutte le attività produttive in Lombardia, il prof. Galli direttore della clinica universitaria milanese Sacco, con prudenza osservava che nei focolai di diffusione del virus forse era opportuno fermare le attività produttive, mentre nelle altre occorreva valutare le diverse situazioni assicurando misure di sicurezza per i lavoratori. 

Per quanto ci riguarda, un comunicato del cardinale Crescenzio Sepe e dei Vescovi Ausiliari dispone che "le Chiese della Diocesi di Napoli restino aperte tutti i giorni e soltanto per alcune ore della mattinata. I parroci saranno a disposizione dei fedeli per le confessioni e per offrire una parola di conforto e di incoraggiamento, nel rispetto comunque delle norme indicate nel DPCM dell’8 marzo scorso, ossia evitando l’assembramento e facendo osservare la distanza di almeno un metro tra le persone". Nel contempo si annuncia un’apposita preghiera riportata su immaginette che raffigurano San Gennaro che intercede per la città e che possono essere ritirate nelle parrocchie. 

Iniziativa opportuna ed equilibrata per non far mancare una parola di speranza ed incoraggiamento ai fedeli napoletani da parte della chiesa, che cercano di rompere l’isolamento e l’osservanza delle regole richiamandosi da balcone a balcone ed intonando alcune canzoni napoletane adeguate alla situazione. Sapranno nelle diverse chiese parroci, diaconi, fedeli trovare parole di accoglienza, di speranza ed incoraggiamento anche per affrontare questa emergenza in uno spirito di solidarietà collettiva che unisce in una comunità il nostro paese.

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