Sacerdozio comune

di Domenico Pizzuti sj

Cristo Signore, Pontefice assunto in mezzo agli uomini, fece del nuovo popolo "un regno di sacerdoti per Dio e Padre suo". Infatti per la rigenerazione e l'unzione dello Spirito santo i battezzati vengono a formare un tempio spirituale e un sacerdozio santo(...) Il sacerdozio comune dei fedeli e il sacerdozio ministeriale o gerarchico, quantunque differiscano essenzialmente e non solo di grado, sono tuttavia ordinati l'uno all'altro, poiché l'uno e l'altro, ognuno a suo modo, partecipano dell'unico sacerdozio di Cristo. (...) I fedeli, in virtù del loro regale sacerdozio, concorrono all'oblazione dell'eucarestia, e lo esercitano nel ricevere i sacramenti, con la preghiera e il ringraziamento, con la testimonianza di una vita santa, coll'abnegazione e l'operosa carità.

E' opportuno richiamare questo paragrafo n. 10 della Lumen Gentium sul sacerdozio comune dei fedeli, perché l'Esortazione Apostolica Querida Amazonia non lo menziona, ed evitare un'impostazione pastorale "top-down" (dall'alto in basso), quando anche le comunità amazzoniche celebrano l'Eucarestia con il sacerdote che presiede in forza del loro regale sacerdozio che partecipa dell'unico sacerdozio di Cristo.
Recita l'esortazione di Papa Francesco:

Inculturazione sociale e spirituale
75. Questa inculturazione, vista la situazione di povertà e abbandono di tanti abitanti dell’Amazzonia, dovrà necessariamente avere un timbro fortemente sociale ed essere caratterizzata da una ferma difesa dei diritti umani, facendo risplendere il volto di Cristo che «ha voluto identificarsi con speciale tenerezza con i più deboli e i più poveri».[107] Perché «dal cuore del Vangelo riconosciamo l’intima connessione tra evangelizzazione e promozione umana»,[108] e ciò implica per le comunità cristiane un chiaro impegno per il Regno di giustizia nella promozione delle persone scartate. A tale scopo è di estrema importanza un’adeguata formazione degli operatori pastorali nella dottrina sociale della Chiesa.
76. Allo stesso tempo, l’inculturazione del Vangelo in Amazzonia deve integrare meglio la dimensione sociale con quella spirituale, così che i più poveri non abbiano bisogno di andare a cercare fuori dalla Chiesa una spiritualità che risponda al desiderio della loro dimensione trascendente. Pertanto, non si tratta di una religiosità alienante e individualista che mette a tacere le esigenze sociali di una vita più dignitosa, ma nemmeno si tratta di tagliare la dimensione trascendente e spirituale come se all'essere umano bastasse lo sviluppo materiale. Questo ci chiama non solo a combinare le due cose, ma a collegarle intimamente. Così risplenderà la vera bellezza del Vangelo, che è pienamente umanizzante, che dà piena dignità alle persone e ai popoli, che riempie il cuore e la vita intera.

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