San Gennaro, santo civico e forse Unesco

di Domenico Pizzuti sj


Con la benedizione del Cardinale Crescenzio Sepe, nella Chiesa Cattedrale, al progetto “Culto e Devozione di San Gennaro a Napoli e nel mondo”, ha preso avvio l’iter per il riconoscimento Unesco di questo culto e devozione, quale bene immateriale dell’Umanità. San Gennaro non solo un “santo civico” per Napoli, ma un culto e devozione diffusi in vari paesi del Nord e Sud America, dove vivono comunità di italiani che lo ricordano e venerano. Un santo UNESCO si può dire, che ne riconosce la dimensione diffusa, quale bene immateriale dell’Umanità nelle sue varie manifestazioni cultuali e culturali. 

L’iniziativa è stata promossa dall'Università degli Studi di Napoli Federico II - Centro Interdipartimentale Ricerca LUPT; in collaborazione con la Fondazione diocesana Fare Chiesa e Città, la Deputazione della Cappella del Tesoro di San Gennaro, il Pio Monte della Misericordia, il Museo Diocesano di Napoli, il Complesso Monumentale di Donnaregina, ecc. E’ un ’iniziativa chiaramente “calata dall’alto” che per il suo fine specifico coinvolge istituzioni civili e religiose di alto valore culturale, ed un notabilato cattolico per tradizione coinvolto nel culto di S. Gennaro, per cui il riconoscimento Unesco costituisce un blasone. L’iniziativa avviene in una fase di emergenza sociale post epidemia da coronavirus, in cui le famiglie sono preoccupate per problemi di lavoro, reddito, scuola per i figli, salute per tutti, e soprattutto per un futuro incerto.

Bisogna almeno notare che la città, come in altre situazioni di crisi per eventi naturali o di epidemie, si è rivolta al santo patrono per liberazione o guarigione, anche in occasione dell’epidemia del “coronavirus” il Cardinale Sepe nella fase acuta del virus ha invitato le comunità cristiane ad invocare oltre al Padre Nostro e Maria madre e regina del nostro popolo il "potente San Gennaro, patrono e gloria immortale della nostra terra, intercedi per noi e ottienici con tutti i Santi medici (...) la liberazione da questo male". Non conosciamo se abbiano contribuito a questa guarigione più le cure del Prof. Ascierto, o l’intervento benigno del nostro Santo. 

Al di là delle varie modalità cultuali e culturali di questa devozione di tradizione secolare, che scandiscono in tre occasioni lo scioglimento del sangue del santo patrono, come si crede, a nostro avviso il busto d’argento di San Gennaro, a noi che non abbiamo per formazione questa devozione, dobbiamo riconoscere che è una potente icona del testimone, con il sangue per la fede che interroga anche noi. In questo senso non è una devozione popolare per essere liberati dai mali, ma una devozione sostanzialmente cristiana che si riconnette alla stessa “Eucarestia” della Messa.

Commenti

Più letti