Sporschill, un gesuita profeta sociale, come Elia

di Domenico Pizzuti sj



Ho letto con gusto questo prezioso volumetto di Georg Sporschill, Ruth Zenkert, Amicizie che aiutano. Piccole storie dello stare insieme, Udine, Forum 2019, pp.125, che raccoglie piccole storie della multiforme opera sociale di un gesuita di origine austriaca, che ha dedicato la propria vita alle persone più bisognose nelle aree più povere sia dell’Austria sia dell’Europa balcanica.


Negli anni ottanta ha dato avvio a partire dalla parrocchia dei gesuiti a Vienna a numerose opere sociali per il reinserimento nella società di ex carcerati ed emarginati, attraendo numerosi giovani. Nel 1991 ha fondato a Bucarest insieme a Ruth Zenkert l’associazione “Concordia”, adoperandosi per l’organizzazione di comunità  per bambini di strada e minori abbandonati, vittime di violenza e abuso di narcotici, aprendo comunità simili in Moldavia e Bulgaria. Con l’associazione ‘Elijah”, ispirata al profeta biblico, entrambi promuovono attualmente l’integrazione umana e sociale delle popolazioni Rom povere ed emarginate  ed in particolare dei loro bambini. 


Dalle strade di Vienna fino ai villaggi Rom della Transilvania ha svolto azioni concrete di grandi valore sociale, ma ha anche praticato una pedagogia della dignità umana che merita di essere conosciuta, studiata e valorizzata. Nel settembre 2019 l’Università di Udine gli ha conferito la laurea magistrale Honoris causa in Scienze della formazione primaria per le sue originali metodologie educative in contesti socialmente difficili. L’educazione come azione di cambiamento, di promozione sociale, di riscatto, di vero progresso. Il volume in una prima parte presenta  gli atti e le riflessioni emerse in occasione della cerimonia accademica.


Il Magnifico Rettore dell’Università di Udine rileva: "Ho potuto comprendere che l’impegno sociale di padre Georg trova la sua fonte nel profeta Elia, il quale ben presto si rese conto che il binomio profezia e società spesso conduce a conflitti e pericoli.  Così anche Elia fu costretto a fuggire ma chi lo salvò fu sorprendentemente  un corvo che al mattino ed alla sera gli portava pane e carne" (p.18). Merita attenzione che padre Georg insieme a Ruth Zenkert, oltre al  grande lavoro di assistenza a bambine/i si dedichi ad un altro problema umano e sociale che riguarda le comunità povere ed emarginate Rom, e tal fine fonda l’associazione “Elijah” in Romania.


"L’obiettivo è quello di offrire un’occasione di riscatto ad una minoranza, costituita soprattutto da bambine/i presenti in tale regioni, (...) apre allora centri sociali e scuole di musica per promuovere la crescita culturale e sociale di tale popolazione da sempre emarginata non solo in Romania" (pp. 24-25).

Nel nostro contesto parleremo della civile azione di integrazione o inclusione sociale di tali popolazioni Rom, abitanti da decenni il nostro territorio, di cui abbiamo scritto abbondantemente su questo blog.


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