Un'altra lista dall'arcipelago cattolico in Campania. Ma perché?

di Domenico Pizzuti sj


Leggiamo con un certo stupore sul "Mattino" di Napoli un titolo in tutta evidenza: "L’arcipelago cattolico dà vita ad una lista. Intesa con De luca". Si tratta della lista “Per, persone e comunità”, di cui sono promotori alcuni personaggi della società civile napoletana: Toni Nocchetti, presidente dell’associazione “Tutti a scuola” che
lotta per i diritti dei disabili, recentemente candidato al Senato nelle file di Liberi e eguali, Giuseppe Irace, responsabile della formazione politica dell’Azione cattolica di Napoli, Gianluca Guida Direttore del Carcere minorile di Napoli. Soggetti di tutto rispetto, che hanno ascoltato le sirene della politica e si aggiungono ad una decina e più di liste civiche a favore di De Luca Presidente della Campania, espressione si dice del Centro-sinistra ma certo non del PD di cui fa a meno.

Lascia perplessi un'ulteriore lista a sostegno di De Luca, ovviamente per allargare il consenso attorno alla sua ricandidatura alle elezioni regionali, non certo del c.d. “Mondo cattolico” in complesso, che è variegato e frammentato e non può pretendere questa rappresentanza. Si tratta certo di una scelta laica, che non impegna la Chiesa napoletana e campana. Il migliore commento di questa scelta lo troviamo sullo stesso giornale, quando poche pagine avanti un’analisi politica del prof. Scotto De Luzio titola: “Non ci sono più i partiti, ma un grumo di notabili” come si evince dai promotori di alcune liste civiche di noti ex-democristiani che hanno formato questo accrocchio evidenziando una continuità di potere da preservare, specialmente in presenza di ingenti risorse pubbliche europee e nazionali da spendere. 

Pensando male, al di là delle buone intenzioni dei singoli, ci sembra che in tutti i casi non si voglia essere assenti alla partita, cioè l'assalto alla diligenza con il carico d’oro, perché le risorse fluiscano anche ad associazioni ed al c.d. mondo cattolico.
Pensando male viene da dire che le vie dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni, soprattutto quando di tratta di partecipare all'abbuffata di risorse pubbliche. E’ chiaro, e di tutta evidenza, che noi non siamo di questa partita politica, che si gioca in assenza di un vero dibattito pubblico sulla crescita e lo sviluppo civile della regione Campania.

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