Fratelli e Sorelle Tutti

di Domenico Pizzuti sj


Ho iniziato a leggere la recente Enciclica di papa Francesco Fratelli tutti sulla fraternità e l’amicizia sociale, perché il modo migliore di discuterla ed approfondirla è di leggerla con tranquillità nei suoi 8 capitoli. In questa prima riflessione due o tre osservazioni iniziali.

In primo luogo, il titolo “Fratelli tutti” desunto dalle Ammonizioni di San Francesco (6,1) nelle Fonti Francescane 155, viene specificato nel n.1 dell’Enciclica: «Fratelli tutti scriveva San Francesco d’Assisi per rivolgersi a tutti i fratelli e le sorelle e proporre loro una forma di vita dal sapore di Vangelo. Tra i suoi consigli voglio evidenziarne uno, nel quale invita a un amore che va al di là delle barriere della geografia e dello spazio. Qui egli dichiara beato colui che ama l’altro «quando fosse lontano da lui, quanto se fosse accanto a lui». Se non andiamo errati, come abbiamo letto, le Ammonizioni si rivolgevano principalmente ai frati che lo seguivano, e per estensione l’ispirazione a tutti fratelli e sorelle per proporre una forma di vita evangelica. 

Tuttavia, a nostro avviso non si possono ignorare i condizionamenti del tempo e dello spazio in cui queste Ammonizioni sono state pronunciate e scritte, e la loro trasposizione nel nostro tempo, sono passati più di sette secoli e lo stesso idioma italico è cambiato da Dante ad oggi in una società della comunicazione.

Si è privilegiato nel titolo una citazione colta fonte anche oggi di ispirazione, trascurando forse da maschi estensori la platea di donne ed uomini (fratelli e sorelle) a cui l’Enciclica si rivolgeva nella sua universalità comunicativa che attraversa reti e spazi geografici nel nostro tempo. In tal senso hanno ragioni le teologhe che hanno subito eccepito che nel titolo non erano incluse le donne, anche se questa connotazione di genere o meglio collettiva ed inclusiva è recuperato nel n.1.

Al di là di queste disquisizioni di genere, consiglierei per il cambiamento sociale e culturale il volume dello storico Eric Hobsbawm, Il secolo breve. 1914-1991, BUR Rizzoli, Parte Seconda L’ETA’ DELL’ORO, X La Rivoluzione sociale: 1945-1990; XI La rivoluzione culturale con le sue pregevoli analisi storiche, sociologiche e culturali del cambiamento sociale e culturale a livello planetario.

Una seconda osservazione, in commenti all’Enciclica anche da illustri commentatori mi è parso di cogliere un certo anti-intellettualismo per il richiamo al carattere “concreto” non solo dell’Enciclica, ma dello stesso Vangelo cristiano.

Confondendo l'approcccio pastorale” di Francesco con il richiamo alla concretezza dei problemi, quando i due documenti di Francesco Laudato sì e Fratelli tutti sono espressione di una tematizzazione riuscita di problemi del tempo offerti ad una platea planetaria. A nostro avviso, resta il problema di come queste pregevoli elaborazioni dai piani alti della Chiesa possano illuminare anche i piani bassi del tessuto ecclesiale perché non si contenti di alcune pratiche e/o devozioni. E’ una responsabilità di tutti gli operatori pastorali.

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