Populismo dei politici. Lo studio continua

di Domenico Pizzuti sj


Sto leggendo un interessante volumetto della collana “Lessico Democratico” di Manuel Anselmi, Populismo. Teorie e problemi, Milano, Mondadori Università, 2019, Una sociologia politica del Populismo una realtà politica globale. Una prima parte del volume presenta ed analizza le principali teorie sul populismo di autori ormai considerati classici da Germani, a Canovan, Laclau e così via. 

La mia attenzione, anche per una più chiara comprensione dei populismi di carattere politico ma non solo affermatisi nel nostro paese - in cui appare preminente l’agitazione politica di Matteo Salvini leader della Lega oltre all’anticasta del Movimento 5 Stelle nella maggioranza di governo - è stata catturata dal contributo sistematico in chiave sociologica dei populismi della filosofa politica Margaret Canovan (Populism, New York 1981), che suggerisce un approccio molteplice ai populismi contro una definizione unitaria e troppo generale. 

Da un punto di vista tassonomico individua due grandi macrocategorie: il Populismo agrario (Produttori agricoli in USA ed il populismo russo elaborato da un élite intellettuale nell’ Ottocento) ed il Populismo politico. Il populismo politico si caratterizza perché il focus è politico piuttosto che agrario. Nel populismo politico sono preminenti elementi come la dimensione urbana, la presenza di leadership carismatiche e/o di partiti strutturati. Il Populismo politico è formato dalla Dittatura populista, dalla Democrazia populista, dal Populismo reazionario, e dal Populismo dei politici. 

Ci soffermiamo in questa nota sul “Populismo dei politici” secondo la classificazione della Canovan (M. Anselmi, Populismo, cit, pp. 27-30). Si tratta di uno stile politico espresso tramite le loro azioni e loro pratiche politiche. In questo sottogruppo rientrano i “partiti pigliatutto” e quelle realtà che restando nella dimensione democratica trovano la loro forza in un diretto consenso popolare. Le forme politiche concrete di questo stile populista vanno dall’antipolitica, ai partiti personalisti, a coalizioni radicali. 

La caratteristica del populismo dei politici è la natura tattica del populismo che consiste nell’usare il richiamo al popolo come possibilità di rinnovo del consenso e della legittimazione sociale per adeguare di volta in volta l’azione politica alle esigenze del contesto. E’ evidente in questo caso la vaghezza del concetto di popolo, che se è ambiguo e vago, e poco definito, proprio questa vaghezza consente sul piano sociale forme di inclusione politiche, anche solo momentanee e circoscritte che rinnovano il potere dei politici.

Il richiamo a queste categorie analitiche sono apporti conoscitivi che consentono di comprendere il populismo politico del nostro paese, al di là delle retoriche populiste che si riflettono anche nei media.

Commenti

Più letti