Accedono le donne: diventino iconiche


di Domenico Pizzuti sj

La decisione di papa Francesco di ufficializzare l’accesso delle donne ai ministeri dell’Accolitato e Lettorato nella liturgia, già in atto in tante comunità cristiane, ha certo riscontrato soddisfazione e qualche delusione nel popolo dei fedeli e in gruppi cristiani acculturati, rispetto all’aspettativa di un diaconato femminile ordinato o meno, e di un sacerdozio femminile. 

E’ l’inizio di un cammino che si deve sostanziare - non solo nelle comunità cristiane - di una considerazione e valorizzazione delle donne che sono nostre sorelle e compagne di vita, che rispettiamo e amiamo, in ragione della comune ed inalienabile dignità umana.

Segnalo una preoccupazione rispetto all’attuazione concreta di questa partecipazione delle donne a ministeri liturgici nelle comunità cristiane locali, con idonea preparazione. Dal punto di vista della visibilità è importante l’icona di questo accesso ai ministeri liturgici: auspico che questo “avvicinamento all’altare” si manifesti con ministrante che in alba o meno, processionalmente accompagnino il celebrante all’altare e siedano con lui nella celebrazione, e non siano solo chiamate dal popolo dei fedeli per letture e preghiere. 

Si deve mostrare questa ufficializzazione delle donne all'Accolitato e Lettorato nelle liturgie, per evitare la tentazione dei sacerdoti “Fasso tutto mi” per formazione e deformazione, come si dice popolarmente, accogliendo il contributo femminile nella stessa liturgia che non è un privilegio di alcuni “maschietti”, ma del popolo di Dio celebrante.

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