Sostiene Moratti

di Domenico Pizzuti sj


In una riunione dei capigruppo di maggioranza della Regione Lombardia, la nuova assessora al Welfare e vice-presidente della Regione Letizia Moratti ha avanzato una discutibile proposta riguardante la distribuzione del vaccino anti-covid in base alla ricchezza della Lombardia. 


In una lettera inviata al commissario nazionale Domenico Arcuri, la Moratti già chiedeva di inserire tra i criteri per la ripartizione dei vaccini anti-covid il valore del PIL regionale. In una nota successivamente l’assessora chiariva che il riferimento al PIl nella sua proposta non è legato alla ricchezza, e che non si tratta di dare più vaccini alle regioni più ricche, ma di aiutare la ripresa della Lombardia che gioverebbe all'intero paese. 

E’ facile rammentare che secondo l’art.32 della Costituzione: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti", come anche in ripetute affermazioni papa Francesco ha richiamato la priorità dei vaccini ai poveri, deboli ed indigenti in senso universalistico ed inclusivo delle somministrazione dei vaccini anti-covid.

A noi sembra che questa proposta, al di là del merito, lasci trasparire l’orgoglio lombardo da regione produttiva di ricchezza, a cui sarebbero da attribuire più vaccini in questa emergenza sanitaria dell’intero paese. La discutibile proposta della Moratti in questa veste di assessora al welfare della regione Lombardia può significare patentemente che con queste proposte la Moratti si fa portavoce di questo orgoglio o meglio delle ragioni economiche di una regione certo devastata dalla diffusione del Covid ma non dimentica degli antichi successi produttivi e culturali. 

Proprio nella gestione della lotta al coronavirus, e della somministrazione dei vaccini anti-influenzali, non ha dato le migliori performances se ha proceduto alla sostituzione dell’assessore Gallera con la più nota Moratti, che deve metter mano alla revisione della sanità pubblica e privata, specialmente territoriale, e cioè al bene fondamentale della salute in senso universalistico ed inclusivo, perché non si tratta di aziende da gestire secondo criteri puramente economici e produttivi. 

Piace far presente che secondo dati al 18 gennaio della campagna anti-covid dei vaccini somministrati risulta che la Lombardia raggiunga il 79,8% delle dosi consegnate, mentre la Campania il 94,8% e la Provincia Autonoma di Bolzano il 100,4%. Un po' più di umiltà non guasterebbe.

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