La Pasqua celebrata in casa

di Domenico Pizzuti sj


In molte diocesi e regioni la Domenica delle palme non vengono benedette e distribuite ai fedeli le palme per ovvie ragioni di prudenza in questa situazione di pandemia per covid-19 non ancora domata, e ad alcuni viene meno un segno che accompagnava la celebrazione della Pasqua del Signore perchè con le palme e l’acqua benedetta si benediceva in famiglia la mensa il giorno di Pasqua. Questi ed altri riti erano e sono segni che accompagnavano la celebrazione liturgica dell’ingresso festante di Gesù a Gerusalemme e della Pasqua di resurrezione di Gesù secondo la fede cristiana.

Non bisogna rinunciare il giorno di Pasqua alla benedizione della mensa e dei presenti da parte della madre o del padre in questo momento di commensalità e comunione che specialmente nella situazione di pandemia unisce l’intera famiglia. Mi ha colpito recentemente una fiction americana alla TV “La piccola casetta nella prateria”, che rimanda ad una società rurale per cui prima di ogni pasto la sera il capofamiglia nel raccoglimento dei familiari grandi e piccini recitava una preghiera di ringraziamento per il dono del cibo sulla mensa, come nelle tradizioni della società rurale meridionale ed italiana.

Suggerisco che prima di consumare il pasto a Pasqua un momento di raccoglimento ed il capofamiglia (padre o madre) esprima una preghiera spontanea di ringraziamento per il cibo sulla mensa e per i frutti del lavoro degli uomini e delle donne - come nella prima parte della Messa - ed attualmente per la vita preservata dalle insidie del coronavirus, una vita data per conoscere ed amare in un clima di fraternità, rispettare l’ambiente, operare per una vita buona per tutta la comunità cittadina. 

Non avendo a disposizione le palme per benedire la mensa con i presenti e l’acqua benedetta a Pasqua, dopo la preghiera di ringraziamento si può, a mio avviso, benedire la mensa con un fiore, una rosa per esempio, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo, o altra invocazione, E’ un momento che nella vita familiare ha una sua sacralità ed apre al divino che è espansione e vita, consacra e sorregge la comunione familiare nell'accoglienza ed amore vicendevole non escludente altri. Ed allora BUONA PASQUA.

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