Napoli verso le elezioni comunali

di Domenico Pizzuti sj


Nella persistenza della zona rossa a Napoli e nella regione Campania per la lotta alla pandemia continuano consultazioni e trattative in vista delle elezioni comunali che sono state spostate ad una data tra il 15 settembre e il 15 ottobre 2021, penalizzando le premature candidature dell'assessora comunale ai giovani Alessandra Clemente e dell’ex-sindaco Antonio Bassolino, mentre altre per il centro-destra sono in via definizione. 

In particolare interessano in questi giorni le consultazioni presso il tavolo del segretario cittadino del Pd, che cerca di mantenere la regia per definire il perimetro di una coalizione per le prossime elezioni comunali di fronte alla forza d’urto rappresentata dalle 18 liste che hanno appoggiato il Presidente Enzo De Luca alle regionali, (vale anche per queste la dichiarazione di Zingaretti: “in questi giorni pensano solo alle poltrone” dopo l’assalto a quelle regionali?), che è detto iscritto al Pd, avendo affermato di non essere né di destra né di sinistra, di fatto sottratto a qualsivoglia controllo di un partito. Certo una difficile mediazione da parte del segretario cittadino con un occhio a livello locale a questo accrocchio o rete di liste di partiti, movimenti ed associazioni di diverso peso ed un altro agli orientamenti per le grandi città della nuova segreteria del Pd con Enrico Letta con scelte concordate di candidati sindaci nell’ambito della coalizione di governo.

Ci auguriamo che questo preambolo in via di definizione non sia solo contro qualcuno o la mala di gestione del Comune di Napoli nell’ultimo decennio ma per un progetto di città e non per soddisfare appetiti di potere non solo per la regione ma per la città di Napoli ed altre in Campania con lo stesso metodo di raccolta del consenso. Abbiamo da tempo la sensazione che in queste ultime elezioni regionali siano tornate alla ribalta in città ed Campania personaggi ed espressioni politiche che non sono portatrici di grandi idealità ma della gestione del potere nelle amministrazioni locali, nel silenzio dei c.d. progressisti e la presenza non continuativa di alcune associazioni di cittadini.

In un progetto di città, a nostro avviso, è da richiamare l’esistenza e la valorizzazione di ampie e visibili risorse non solo paesaggistiche, ma museali, artistiche e culturali con la presenza di diverse università civili ma anche religiose, di presidi ed istituzioni sanitarie di eccellenza poco menzionate nel dibattito pubblico nella lotta alla pandemia del covid-19, di centri storici attrattivi per i turisti e così via. 

Senza dimenticare l’esistenza di un corona di periferie (anche nel centro) con una popolazione di famiglie a cui assicurare servizi ed opportunità cioè una “buona vita”, a partire dalla scuola per l’infanzia, con segni di riscatto dei cittadini nel quartiere Sanità, Scampia, Barra S.Giovanni Teduccio. Secondo l’insegnamento di Renzo Piano si tratta di “ricucire” il centro e le periferie in una rete di servizi ed opportunità come per la Facoltà di Scienze infermieristiche dell’Università Federico II a Scampia che sarà operativa nell’anno accademico 202I-2022.

Si tratta di attivarsi per chiarire quale “cartolina” di città vogliamo presentare in Italia, in Europa e nel mondo, una città che garantisca una “vita buona” ai cittadini non solo per privilegiati, che sia attrattiva per il turismo e gli investimenti economici e culturali.

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