Nel nome del padre (De Luca)

di Domenico Pizzuti sj

Mi aveva colpito alcuni giorni fa un titolo di Repubblica Napoli: “Nel nome del padre. L’ascesa di Piero De Luca dalla corte di Salerno a Roma” che dava notizia di una prossima nomina del figlio del governatore della Campania a vice capogruppo dei deputati Pd alla Camera. Essa sarebbe frutto di un’intesa tra i vertici romani del PD e l’area politica che fa riferimento al governatore della Regione Campania, che si inserirebbe in un più ampio scenario riguardante anche le elezioni comunali. Un gesto di distensione tra PD nazionale e locale ed il governatore della Campania in vista delle prossime elezioni del Comune napoletano.

Al di là di queste dinamiche che si consumano tra partiti ed aree politiche, per una sorta di realismo politico in riferimento ai fattori in campo, cioè ai detentori reali di potere anche per l’esito delle elezioni regionali, interessa la vicenda del figlio del governatore della Campania delineata come ascesa politica del deputato salernitano “Nel nome del padre”. Essa non è solo osservata ma propiziata da tutta la corte dei deluchiani per i successi ed insuccessi del figlio del padre in politica. Infatti, prima con il governo Conte 2 e poi con il governo Draghi

ha provato ad entrare nell’esecutivo come sottosegretario ma non si sono aperte queste porte. Certo per il superamento di dinamiche localistiche particolari da parte del Presidente Draghi che guarda all’Europa ed ai paesi più avanzati del Nord Europa. Anche queste aspettative del deputato salernitano erano state diffuse se non propiziate dall’area politica di deluchiani come un’affermazione del potere dell’attuale governatore della Campania e della sua area di riferimento.

Questa vicenda di una carriera politica interessa non tanto per i personaggi in campo, ed una sorta di familismo politico che trasmette e facilita carriere nell’ambito della politica da padre in figlio, ma perché manifesta una concezione dell’attività politica diffusa come conquista ed occupazione di posti di potere, e gestione delle istituzioni politiche e delle amministrazioni locali per scopi di affermazione personalistica. Anche in seguito ai risultati delle elezioni regionali, per un accrocchio di liste di partiti, movimenti, associazioni a sostegno della candidatura di Enzo De Luca, si è manifestata nella nostra Regione una concezione della politica senza grandi visioni ed ideali per partecipare alle gestione della Regione o più chiaramente come accesso alle risorse a disposizione della Regione.

Forse bisogna sostenere il programma di riforme del PD da parte dell’attuale Segretario Enrico Letta non solo per superare il maschilismo nelle istituzioni rappresentative, ma i clientelismi e paternalismi diffusi nel fare politica.

Commenti

Più letti