Comunali di Napoli: personalizzate, disintermediate

di Domenico Pizzuti sj

La discussione pubblica nella città è occupata dalle prossime elezioni amministrative nel comune napoletano ed in particolare dall’individuazione del futuro sindaco da parte dell’accoppiata Pd-coalizione De Luca. Emerge dagli interventi l’esigenza di una visione del futuro per amministrare la città, non dimenticando nei programmi la popolazione e le condizioni della corona di periferie e l’utilizzo e controllo dei fondi del Recovery plan. 

Nel contempo rimane saldamente in sella il Presidente della regione Campania Enzo De Luca, per l’andamento della campagna di vaccinazione a Napoli ed in regione e la partecipazione massiccia dei cittadini, e per le pressioni per l’individuazione del futuro sindaco della città, così da estendere il suo potere anche nell’amministrazione del comune. 

E’ piaccia o meno un personaggio pubblico nell’arena politica napoletana, e si caratterizza nella gestione della salute pubblica secondo le sue competenze, ma non solo come “un uomo solo al comando” - per qualcuno una sorta di “monarca” a Palazzo Santa Lucia - per lo scarso utilizzo delle procedure democratiche annesse al suo ruolo (Giunta regionale, Consiglio regionale). Questa rilevanza non si può attribuire solo ai caratteri del personaggio ed alla sua provenienza dal profondo della Campania. Occorre individuare altre spiegazioni sul piano analitico, non trascurando le dinamiche del potere nei ruoli pubblici, che talvolta giunge a cambiare le persone.

Di fatto, si osserva, la prospettiva di un mondo globale favorisce la personalizzazione di chi gestisce le istituzioni e giunge ad un esercizio mediatico del ruolo, che nel nostro caso non è certo carismatico, ma saldamente attaccato alla gestione personalistica del potere istituzionale. In un processo che è di “verticalizzazione” dei ruoli. E questo si verifica grazie ai media ed ai social, e si accompagna ad un processo di disintermediazione, cioè delle mediazioni e procedure democratiche nell’esercizio del ruolo, e si riflette sul piano mediatico in una società della conoscenza e dell’informazione. 

E’ chiaro per la soggettivazione dei ruoli di potere, che questi processi sono poi modellati e governati dai singoli e non sono una necessità matematica condizionante, dipende dall’impronta democratica o meno che si attribuisce ai ruoli rivestiti per formazione ed al rispetto delle procedure annesse ai ruoli esercitati. E’ d’esempio il rispetto delle procedure democratiche da parte del governo Draghi in carica nel processo di formazione delle leggi.

L’altra faccia del problema è rappresentato dalla discussione e dall’atteggiamento dei cittadini della nostra città nei confronti delle vicine elezioni amministrative e della figura del prossimo sindaco, ma anche del regnante in Campania Presidente De Luca. Si ravvisa una certa sonnolenza da parte dei cittadini in merito alle preoccupazioni vitali per la salute e l’accesso alle vaccinazioni anti Covid-19, ed il futuro incerto da parte delle famiglie e delle attività economiche in seguito all’emergenza sanitaria. 

In un video su Facebook a proposito di interventi autoritari del Presidente Orban in Ungheria nel campo dell’istruzione, si rilevava da parte dei cittadini una sorta di “apatia sovietica” che non è nel nostro caso perchè vige con le sue debolezze un sistema democratico. Le sorti ed il futuro del Comune napoletano appartengono a tutti e le scelte e preferenze dei cittadini saranno svelate al momento del voto non dimenticando la comunanza che deriva dall’appartenenza ad una comunità di liberi ed uguali.

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