Giorgia Meloni Orchestra

di Domenico Pizzuti sj

Nel travaglio dei partiti politici nell’epoca della pandemia globale e della ripresa e resilienza non solo sul piano economico, merita attenzione e qualche chiave interpretativa l’affermazione di “Fratelli d’Italia” con la leader Giorgia Meloni con un 20% circa di consensi alla pari dei  maggiori partiti (PD, Lega) , secondo dati delle indagini sulle preferenze recenti dei cittadini italiani nei confronti dei diversi raggruppamenti politici.


A parte l’attendibilità dei dati quantitativi attribuiti a “Fratelli d’Italia”, che in ogni caso attende la conferma nelle elezioni amministrative e politiche che non è  scontata in riferimento alla volatilità degli elettori, in primo luogo va riaffermato anche in questo caso che  la  prospettiva di un mondo globale favorisce  la personalizzazione di chi gestisce istituzioni o rappresenta gruppi anche nell’arena politica e quindi una verticalizzazione dei ruoli e soggettivazione nella gestione della leadership, che  si riflette sul piano mediatico in una società informazionale. Anche se la Giorgia Meloni si presenta accompagnata da una schiera di amazzoni maschi nelle strade e piazze del nostro paese. E’ inevasa, a  nostro avviso,  nel turbinio delle parole della Giorgia la questione delle procedure democratiche in Fdi che caratterizzano e giustificano  le associazioni nel nostro diritto. Sul  piano comunicativo, si aggiunge la pubblicazione recente  del volume “Io Giorgia Meloni”, che ha avuto un discreto successo editoriale, e che non può essere uno specchietto  per le allodole  per  rendere accettabili una persona ed il suo messaggio  se si guarda al fascino della rappresentazione della persona e non al messaggio sotteso. 


In secondo luogo, anche se non apparteniamo per formazione alla schiera dei “complottisti”, riteniamo che l’affermazione recente di FDI nel nostro paese da numerosi indizi sia da attribuirsi anche ad un’orchestrazione non solo mediatica intorno alla figura di Giorgia Meloni ed alla sua agitazione in Parlamento dai banchi dell’opposizione e fuori.Tali sono la crescita per certi versi inaspettata e declamata dei consensi a Fdi come da indagini sulle preferenze politiche dei cittadini, una autobiografia per presentarsi ad un più ampio  pubblico per veicolare se stessa ed il suo messaggio, un’autocandidatura (anzi tempo) a governare come premier il paese (anche se a nostro avviso ci sono nel nostro paese altre donne per storia, esperienze, affermazioni professionali, incarichi ricoperti nelle istituzioni  in grado di aspirare alla premiership di governo ed anche alla Presidenza della Repubblica), il riconoscimento anche a livello internazionale da parte di organi di stampa espressioni di interessi ad una svolta di destra nel nostro paese.


Questi ed altri indicatori fanno pensare che il vento in poppa a Giorgia Meloni ed al suo raggruppamento politico, si possa attribuire ad attenzione ed investimento su questa leader di gruppi ed interessi conservatori  nostrani ed esteri ad una affermazione di una destra radicale di governo che cambierebbe l’asse europeista ed atlantico del governo del paese enfatizzata in occasione degli incontri dei  scorsi giorni del presidente Biden in Europa. Naturalmente è decisivo il voto  delle prossime elezioni politiche del 2023, per cui le attuali preferenze elettorali non sono voti sonanti, ma un brusio dei cittadini raccolti dai media  in  una situazione di post-pandemia verso un futuro per molti versi incerto e da costruire insieme.


In terzo luogo, vogliamo richiamare che nella democratica Germania di Merkel, i partiti di governo per tradizione e formazione non intrattengono rapporti con partiti e raggruppamenti di destra (estrema), e marcano nettamente la distanza nei loro confronti. A differenza del nostro paese dove i vari Salvini e Meloni sono ammessi ad una fiera delle vanità politiche con il supporto acritico dei media e dei social. Da questo punto di vista condividiamo l’affermazione di Maria Elena Boschi che di fronte all’autocandidatura a premier di Giorgia Meloni non esita a prendere manifestamente le distanze perché la ritiene sovranista, antieuropeista, antigoverno Draghi, ed aggiungiamo  favore della chiusura di porti e confini  agli immigrati, e nei confronti  diversi e  minoranze non solo etniche.

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