Sacramenti mediatici

di Domenico Pizzuti sj

In seguito all’incontro del Segretario di Stato USA Blinken con papa Francesco di ieri , alcuni media evidenziano che si è trattato di un faccia a faccia sul problema della Comunione al cattolico presidente Joe Biden da parte dell’Episcopato statunitense. Sembra quasi che si tratti di questioni inerenti rapporti diplomatici internazionali, mentre è noto dai resoconti che ben altri e più ampi sono stati i problemi mondiali e della Chiesa in USA affrontati in questo incontro.

Il riferimento è alle discussioni in seno alla Conferenza episcopale statunitense sulla comunione a cattolici in politica che abbiano appoggiato leggi sull’aborto, ma è stato precisato che il documento che si voterà a novembre sulla “coerenza eucaristica”, cioè sui criteri per cui i cattolici possono fare la comunione, non conterrà un divieto per il presidente Joe Biden che ha appoggiato le leggi sull’aborto. Si ricorda che anche il presidente Andreotti firmò la legge sull’aborto e nessuno si sognò di non fargli fare la Comune. Il migliore commento a questa questione è quella del Nunzio aspostolico in USA mons. Christophe Pierre.“Quando il cristianesimo è ridotto a costume, a norme morali, a rituali sociali, allora perde la sua vitalità e il suo interesse esistenziale per gli uomini e le donne del nostro tempo”.

Sono note le file dei fedeli che frequentano la Messa quotidiana o festiva che si accostano alla Comunione senza necessariamente essersi accostati al sacramento della penitenza, perché come richiesto si sentono “in pace con Dio”. Osserva il sociologo Franco Garelli: "Mentre al sacramento della comunione ricorre ancor oggi - pur con frequenza diversa - gran parte di coloro che si definiscono cattolici o cristiani, lo stesso non può dirsi per l’atto della penitenza che pure è una pratica religiosa che continua ad essere proposta ai fedeli come (come mezzo efficace di salvezza)" (Gente di poca fede. Il sentimento religioso nell’Italia incerta di Dio), Il Mulino, Bologna 2020, p. 71).

Non si può non riflettere sul significato condiviso di fede o meno dell’ Eucarestia e della Comunione al “Corpo di Cristo” da parte dei fedeli che frequentano la Messa, (o meglio l’Eucarestia) perché non sia ridotta a mera pratica, o rituale ecclesiale e sociale. In questa prospettiva si può leggere il comportamento di un noto boss di camorra che, secondo resoconti giornalistici, si reca alla Comunione del figlio in una fiammante Ferrari, esibendo la sua potenza e ricchezza che niente hanno a che fare con un sacramento della Chiesa. Pur nella distinzione di festa religiosa o profana familiare, rimane il problema pastorale nei riguardi di coloro che per affetto familiare o altro frequentano i sacramenti della Chiesa senza una vera partecipazione personale. Anche se la Chiesa non chiude le porte ad alcuno.

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