Napoli live matters. Appunti elettorali

di Domenico Pizzuti sj


Neapolis city matters as citizens.
La città di Napoli come cittadini ci sta a cuore, ci preme.
La città di Napoli, la sua vita, la sua sorte, il suo destino,  il suo futuro  ci sta a cuore, ci preme, ci importa molto perchè dipendono dalla sua amministrazione  le condizioni di vita di questa popolosa metropoli, il suo benessere e dalla partecipazione e coesione sociale dei suoi cittadini.

Napoli “nobilissima” è insieme il suo passato vivente di uomini illustri, monumenti e musei, il suo presente  con le sue risorse, opportunità, attese e speranze, il suo futuro da costruire insieme nel contesto europeo e globale. A voi candidati sindaci del Comune partenopeo ed agli eletti con il voto dei cittadini è affidata la responsabilità di far crescere una comunità di liberi ed eguali. Senza pretese di esaustività programmatica, pongo all’attenzione alcune problematiche frutto di esperienze, studi e riflessioni alla vigilia delle elezioni amministrative del 3-4 ottobre. 

In primo luogo: l’implementazione e potenziamento della cittadinanza nel comune napoletano da parte del primo cittadino con il suo consiglio. La Costituzione italiana detta dei principi comuni di cittadinanza in materia come l’istruzione, l’accesso alle cure sanitarie, l’assistenza sociale, le pari opportunità, la possibilità di fare impresa. Principi che attualmente non sono rispettati in maniera omogenea nel Paese. Studi recenti hanno messo in evidenza una “cittadinanza limitata” nella realtà e nella percezione specialmente nelle aree del Mezzogiorno rispetto a quelle settentrionali del paese (Luca Bianchi Antonio Fraschilla, Divario di cittadinanza. con il sottotitolo Un viaggio nella nuova questione meridionale, Rubbettino, Soveria Mannelli (Catanzaro) 2020, pp. 173), che si può verificare anche nel contesto di una grande area urbana meridionale come quella metropolitana napoletana.

Questo fatto si traduce nella percezione dei cittadini del Sud di godere di una sorta di “cittadinanza limitata” connessa alla mancata garanzia di livelli essenziali di prestazioni, limitazione che incide sulla tenuta sociale dell’area e rappresenta il primo vincolo all’espansione del tessuto produttivo ed all’attrazione di nuovi investimenti. Certo questa situazione è connessa alle risorse del bilancio comunale, ed agli investimenti delle politiche sociali nazionali che si sono progressivamente ridotti. Si tratta di garantire per tutti i cittadini napoletani in maniera omogenea servizi, opportunità, diritti perché alcuni cittadini non si percepiscano come “figli di un dio minore”. A livello territoriale riguarda la diffusione di servizi ed opportunità tra abitanti dei quartieri alti e quelli della corona delle c.d. “periferie”.ma non si esaurisce in essa. Si tratta di potenziare nella realtà e nella percezione l’appartenenza civica dei cittadini, perché nessuno rimanga indietro.

In secondo luogo, occorre provvedere all'empowerment delle donne del nostro contesto, che non è una questione minore ma di civiltà per il riconoscimento della dignità e delle prestazioni sociali delle donne, a partire dalla generazione, allevamento educazione delle nuove generazioni e del doppio lavoro fuori casa ed in casa. In un’analisi sociologica del quartiere Scampia è stato rilevato che il quartiere è un’area di grandi potenzialità, anche per la presenza di grandi spazi verdi, di infrastrutture sportive, e di diffuse attività culturali. "Ma é sociologicamente e politicamente fuorviante non prendere in considerazione i processi di de-professionalizzazione, di sotto-salario e di pressoché totale esclusione  delle donne di basso titolo di studio dal mercato del lavoro" (Enrica Morlicchio, Periferia. I volti di Scampia. in Napoli. Persone, spazi e pratiche di innovazione, a cura di Enrica Ammaturo e Anna Maria Zaccaria, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 2019, p.41). Si tratta non solo di facilitare l’accesso al mercato del lavoro ufficiale, di potenziare la cittadinanza delle donne con una rete di servizi, opportunità diffuse nel territorio ed una loro partecipazione alla gestione. E di valorizzare le loro risorse, determinazione e creatività a vantaggio collettivo per una comunità di eguali.

In terzo luogo, lungo questo filone della cittadinanza nelle sue varie dimensioni, occorre prendere in considerazione i nuovi nati potenziali cittadini della comunità napoletana da allevare, far crescere, educare da parte della famiglia ma anche assistere con una rete di servizi pubblici assistenziali, sanitari, educativi diffusi sul territorio. Occorre prevedere una larga diffusione dei servizi alla prima infanzia, in particolare di asili nido pubblici, specialmente nelle aree periferiche extraurbane ed urbane, dove le famiglie di basso reddito non hanno la possibilità di accedere a strutture private per l’infanzia.

L’invito a coloro che con il voto guadagneranno Palazzo San Giacomo alle prossime elezioni amministrative è di privilegiare il pubblico secondo le loro competenze rispetto al privato per assicurare l’omogeneità ed universalità dei servizi ai cittadini e contrastare una tendenza poco spiegabile alla privatizzazione di servizi e strutture sociali.

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