Il circo di Giorgia

di Domenico Pizzuti sj


Imbarazzante ed inaudita l’affermazione di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, secondo cui le violenze e la devastazione della sede nazionale della CGIL a Roma (nella manifestazione capeggiata dai noti rappresentanti di Forza Nuova, individuati ed arrestati) sono fatti che “servono alla sinistra”. E' la classica espressione dell’affermazione popolare di “girare la frittata”, attribuendo la colpa dei fatti agli stessi danneggiati e colpiti, se non si voglia ricorrere a retorica politica a corto di argomenti. E alla diffusione di “fake news” accettate dai colonnelli e seguaci di FDI perchè propagate dalla voce della Giorgia nostrana, quasi fosse la bocca della verità. 

In fondo è un modo per non prendere chiaramente posizione in merito al significato delle violenze squadristiche di gruppi di estrema destra, perché si condannano certo dalla Giorgia gli estremismi politici anche se afferma con inaccettabile ingenuità o ambiguità di non conoscerne la matrice delle violenze della manifestazione romana di sabato scorso. Inammissibile certo per una leader politica che non manca di mezzi per farsi un’idea dei fatti e misfatti, quando i caporioni della manifestazione romana erano chiaramente visibili ed individuati tramite le immagini trasmesse da gli stessi servizi della TV. Non vogliamo entrare nel merito della questione fino a che punto la Meloni e FDI abbiano fatto i conti con il fascismo come Fini, perchè è cambiato il contesto ed i caratteri di questa organizzazione di estrema destra, sovranista, nazionalista, anti-europea.

Due aspetti meritano di essere segnalati ed approfonditi e riguardano i modi ammissibili di una opposizione non solo governativa, che non può propalare solo odio e paura come da parte di Mattei Salvini o “fake news” che rovesciano la realtà dei fatti, per convenienze elettorali. Nello stesso tempo viene in questione l’atteggiamento delle forze politiche democratiche nei confronti di formazioni di estrema destra come FDI guidata dalla Meloni nelle piazze ed in Parlamento, non cadendo nella trappola della presentazione patinata di sé del volume “Io Giorgia”, e delle affermazioni di sé in una manifestazione di nostalgici del franchismo in Spagna: "Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana", affermazione quest’ultima azzardata. 

Non si tratta di folklore politico di cui fanno parte sia la Meloni che Salvini con i loro caratteri e retoriche propagandistiche, in cui tutto è ammesso dalla loro bocca perchè fanno parte del circo mediatico. Si tratta a nostro avviso, come in altri paesi europei, di stabilire da parte delle forze politiche democratiche ed europeiste una netta distinzione dalle formazioni nazionaliste e di estrema destra nel nostro paese, anche per accettare la sfida dell’elettorato che secondo le previsioni dona loro consenso per un buon 20%, da verificare nella prossima consultazione politica.

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