Per una classe politica di qualità

di Domenico Pizzuti sj

In un colloquio con La Stampa del 1 ottobre 2021, un'affermazione di Berlusconi scuote la destra: “Con i sovranisti non si governa”, perché contrasta le esplicite ambizioni politiche di Salvini e Meloni che bramano di andare a Palazzo Chigi per governare l’Italia, sulla base dei risultati delle elezioni politiche previste per il 2023. A nostro avviso, questa affermazione esprime un posizionamento di Berlusconi in vista delle venture elezioni politiche e forse per la stessa elezione del Presidente della Repubblica nel febbraio 2022, e ritagliarsi un ruolo in un ipotetico governo di centro-destra perché a suo dire: "Senza FI il centro-destra non potrà governare".

Al di là di scaramucce verbali, il problema in gioco e all’attenzione dei cittadini riguarda la qualità della classe dirigente adatta a governare, perché per esempio da alcuni osservatori è stato sollevato il problema se la classe dirigente di Fratelli d’Italia, scossa in questi giorni dallo scandalo giudiziario del deputato milanese Carlo Fidanza ma non solo, possa legittimare l’ascesa della Meloni a Palazzo Chigi. In questa disfida politica per conquistare Palazzo Chigi, e sedersi sulla poltrona del Presidente del Consiglio dei Ministri, emerge una visione di conquista di un posto di potere per potere governare secondo linee sovraniste e mai un richiamo ad un etica di servizio ai cittadini della società italiana che legittima il governare su mandato popolare. 

Forse va anche ricordato - per dissipare ogni nebbia - che Salvini e Meloni non sono “unti del Signore” per governare il nostro paese, perché in tutti casi la scelta del Premier dipende da una valutazione e decisione del Presidente della Repubblica, in seguito alle rituali consultazioni delle forze politiche secondo i risultati delle elezioni politiche. Il resto è illusione propagandistica per legittimarsi come leaders di fronte agli elettori, a cui da fiato la stessa comunicazione giornalistica e televisiva e per soddisfare il proprio Ego politico. Questi due contendenti, anche se dichiarano per opportunismo che governeranno insieme, hanno una caratura istituzionale per governare perché si manifestano principalmente come agitatori politici nella ambiguità di Salvini come soggetto “di governo e di opposizione” e della Giorgia Meloni come forza urlante di opposizione?

A nostro avviso, Matteo Salvini non solo per il recente scandalo del caso Morisi, ma per la stessa funzione della struttura di comunicazione denominata “La Bestia” per manipolare detti e fatti e seminare odio tra gli italiani, e sostenere l’azione propagandistica quotidiana di Salvini, senza moralismi non sembra accreditarlo da un punto di vista etico-politico per governare. E così la Meloni, di cui va letto il suo libro “Io sono Giorgia. le mie radici e le mie idee”, Rizzoli 2021, per conoscere il suo itinerario e pensiero, non sembra brillare per profondità culturale anche se possiede altre doti comunicative, ed è la sola a parlare per Fratelli d’Italia, anche se si contorna abitualmente di amazzoni nel suo apparire.

Forse non bisogna lasciarsi attirare dal lupo o dalla lupa che abbaia, perché la realtà anche nel campo politico è più complessa ed articolata e non si può ricondurre solo a due leader in cerca di governo ed occorre tener conto della mobilità degli elettori al momento delle votazioni.

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