Le mie domande sulla campagna di vaccinazione

di Domenico Pizzuti sj


Vedo scorrere nel nastro bianco sotto lo schermo TV la scritta: "Vaccinare i bambini è un atto d’amore" mentre sopra campeggia il Gen. Figliuolo, commissario all’emergenza Covid-19, che sostiene la campagna di vaccinazione di adulti con il richiamo della terza dose ed anche quella dei bambini 5-11 anni, cioè dei figli delle famiglie, con alcune opportune precauzioni. 

Occorre riflettere su questa massiva campagna di vaccinazione per immunizzare i cittadini nel contrasto alla diffusione al Covid-19 nel nostro paese, a cui è stata proposta la vaccinazione come la misura più efficace, se non unica, nel contenere la diffusione del virus insieme ad altre misure restrittive per evitare la diffusione del contagio. Da parte del governo, del ministero della salute, delle Istituzioni pubbliche sanitarie opportunamente coinvolte in questa emergenza, come l’Istituto Superiore di Sanità, sono stati diffusi quasi quotidianamente dati conoscitivi sull’evoluzione del fenomeno della pandemia non solo nel nostro paese, per invitare alla vaccinazione i cittadini perché misura sicura ed efficace nel contenere la diffusione del virus e proteggere la vita di singoli e famiglie ed allontanare lo spettro della morte. 

A questa campagna si sono accodati scienziati ed esperti di strutture sanitarie semi-pubbliche e private o accademiche universitarie per esempio dalla Prof.ssa Capua dagli USA alla padovana Prof.ssa Viola ed altri con le loro conoscenze ed esperienze da spendere su TV e giornali. A traino delle decisioni politiche contro il virus, si sono spesi politici, giornalisti, operatori di media, la stessa Conferenza Episcopale Italiana, per inserirsi in questo flusso comunicativo raramente esprimendo pareri diversi si direbbe dal mainstream ufficiale per convinzione, opportunismo, esperienze professionali, per non disturbare la campagna di vaccinazione. Non prendiamo qui in considerazione i movimenti di cittadini no vax e no pass nelle città e nelle strade che pure hanno dei numeri, che sono stati stigmatizzati ed esorcizzati dalle fonti ufficiali anche per manifestazioni di violenza.

E’ un fatto il successo nel nostro paese della campagna di vaccinazione sotto la guida del Premier di governo Mario Draghi, in confronto ad altri paesi europei, e ovviamente dell’adesione della stragrande maggioranza dei cittadini.

Certo è stata accettata l’impostazione securitaria ed efficientista della politica contro l’emergenza sanitaria del Covid-19, con il corredo di dati ed esperienze scientifiche, cioè di tipo razionale, anche se a livello individuale premevano paure ed emozioni riguardanti la difesa della vita propria e degli altri. Tuttavia talora sono emerse e proposte, a nostro avviso, motivazioni di tipo etico (E’ un atto di amore vaccinarsi e vaccinare i propri figli) dei comportamenti da assumere, che evidentemente non vogliono riferirsi ad uno “Stato etico” che non appartiene alla nostra tradizione costituzionale. Forse talora sotto il governo presieduto dal Prof. Giuseppe Conte si è manifestato, secondo alcuni, un certo “Paternalismo governativo” protettivo, che evidentemente non appartiene allo stile del governo presieduto da Mario Draghi.

Una domanda, questa impostazione della campagna di vaccinazione ha dato luogo per necessità sotto la spinta della lotta al virus ad un “conformismo passivo” dei cittadini ed altre voci non solo di esperti, scienziati, responsabili di strutture sanitarie pubbliche e private hanno avuto la stessa udienza perché non del coro e delle cerchie magiche di politici ed esperti? Al di là della grida di movimenti no-vax e no-pass nelle piazze, che non ci appartengono.

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