La dottrina sociale di Mattarella

Il discorso del Presidente Sergio Mattarella in occasione del giuramento sulla Costituzione per un secondo mandato come Presidente della Repubblica italiana davanti ai grandi elettori è un messaggio per tutti i cittadini che deve essere ripreso e meditato perché non è solo il programma di un nuovo settennato e per i rappresentanti dei cittadini in Parlamento e non in ultimo per i partiti ed i loro capi politici. Nel suo contenuto politico sostanzialmente nel miglior senso del termine ha quasi il significato di una “dottrina” sociale come si usa dire per discorsi particolarmente importanti per i Presidenti USA. Un commentatore di questo discorso ha osservato che si tratta del discorso di un nobile politico meridionale espressione di un cattolicesimo sociale a cui appartiene per formazione e convinzione Sergio Mattarella.

Accanto alle emergenze sanitaria, economica e sociale, che già aveva evocato nella breve risposta alla comunicazione della sua rielezione da parte del Parlamento in seduta comune da parte dei Presidenti della Camera dei deputati e del Senato, non deve passare inosservato la riflessione sul funzionamento della democrazia nel nostro paese secondo i principi e le norme della Costituzione da rivivere a livello locale di fronte all’autoritarismo anche di Governatori ed all’appannamento della partecipazione civica e politica, che appartiene ed interessa tutti i cittadini e non solo le forze politiche. 

Inoltre c’è un richiamo al valore delle cultura e delle arti che appartengono all’identità italiana, ed in una seconda parte alla dimensione etica e culturale della politica, in particolare accanto alla dimensione sociale della “dignità” viene sottolineato che c’é un suo significato etico e culturale che riguarda il valore delle persone e chiama in causa l’intera società. Sotto questo profilo la marginalità delle donne nel mercato del lavoro e la violenza sul corpo delle donne non solo viola la loro dignità, ma è nel contempo espressione di un ritardo culturale da colmare con l’educazione, la scuola, la cultura. Il Presidente propone il rispetto della Dignità come pietra angolare dell’impegno per la persona da parte di tutti cittadini ed in una sorta di pietra di comandamenti evoca 18 volte situazioni in cui la dignità dei cittadini e degli altri è compromessa e da sanare.

Dopo la settimana travagliata tra le forze politiche per l’individuazione di un nome per la Presidenza della Repubblica questo discorso ha assunto il significato di una “dottrina sociale” da meditare, osservare e custodire. Fa piacere questa riscoperta di una dottrina sociale per l’attività politica da parte di un cattolico meridionale al Quirinale, ed a nostro avviso dovrebbe risvegliare un cattolicesimo laico stanco e con poca speranza. In particolare di fronte ad una formazione dei giovani senza visione (del mondo), e ad uno stare insieme di carattere emotivo coinvolgente, ed a spiritualità astratte rassicuranti che non vede le diversità ed ineguaglianze odierne come Ignazio di Loyola nella meditazione dell’Incarnazione e che Mattarella riprende nel richiamo per la lotta alle disuguaglianze sociali ed alla povertà. Non archiviamo questa lezione e riproponiamola nelle scuole, nella formazione giovanile, nell’attività sociale, nella formazione di laici adulti, per un cristianesimo che animi ed inveri queste parole quasi come nuovi comandamenti.

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