Se Miss Italia ci racconta Scampia

di Domenico Pizzuti sj



Zeudi Di Palma, Miss Italia 2021, di ritorno da Roma per una serie di interviste a Radio e Tv dopo la sua proclamazione come Miss Italia a Venezia, è stata omaggiata con una manifestazione spontanea da familiari, vicini, abitanti del territorio con applausi, abbracci, fiori, selfie ed un grande striscione con la scritta “Hai vinto”. Il sindaco di Napoli ha chiosato l’evento con un tweet "Sei l’orgoglio di Napoli, l’orgoglio di Scampia". Giustamente da alcuni media, al di là di altre caratteristiche, Zeudi è stata connotata come “Napoletana di Scampia”, e conveniamo pienamente. Certo bella, intelligente, impegnata nel sociale, generosa e studente di sociologia, non guasta, non una modella che vuole affermarsi a tutti i costi nel mondo dei media, ma soprattutto determinata come la madre Maria Rosaria Marino a cui ha dedicato la sua vittoria per le fatiche sostenute per i figli in seguito all’abbandono del padre.

Emergono così nella nostra vincitrice da una parte le caratteristiche di una nuova generazione che vuole realizzare i suoi sogni con impegno e determinazione anche in un quartiere urbano come Scampia, dall’altro l’impegno della famiglia in questo caso della madre per il benessere e la realizzazione dei progetti dei figli in un quartiere urbano che sta uscendo dall’emarginazione e dallo stigma negativo di terra di “Gomorra” secondo l’opera di Roberto Saviano. A questo proposito in riferimento agli stereotipi negativi dei media su questo quartiere, raramente viene evocato - come ricordiamo bene - l’impegno straordinario delle forze dell’ ordine nel 2012 e dopo per l’eliminazione delle piazze di spaccio della droga che infestavano caseggiati del quartiere, certo migrate altrove, che stranamente non è stato propagandato a sufficienza come una vittoria delle forze dell’ordine sulle organizzazioni della criminalità organizzata del territorio con un’ operazione strategica organizzata delle forze dell’ordine.

Questa vittoria di una ventenne del quartiere come manifestazione di “riscatto” a livello nazionale non può essere solo il risultato di una determinazione individuale con il sostegno della famiglia, e di un impegno altruista con una associazione (La Lampada) a favore delle giovani generazioni di ragazze e ragazzi del quartiere talora privi di riferimenti materiali e valoriali alla ricerca di un futuro più benigno, ma di una azione collettiva da parte di una rete associativa di volontariato. e delle agenzie educative, specialmente istituzioni scolastiche e parascolastiche educative per il tempo libero. Naturalmente di una rete di servizi pubblici per i bisogni delle giovani generazioni e delle loro famiglie per uscire dalle determinazioni individuali senza prospettive.

Infine, l’affermazione di questa giovane ventenne di Scampia e della sua famiglia, richiama l’attenzione sullo strato maggioritario nel quartiere delle famiglie abitanti case popolari a fitto agevolato, con redditi da lavoro in servizi pubblici o in impieghi precari in attività industriali, artigianali, commerciali, che mandano i figli a scuole primarie e secondarie, che affrontano i problemi familiari con le risorse a disposizione, che talora sono state identificate come un “area grigia” in cui il bene ed il male sfumano nelle risposte alle problematiche di vita. Nel caso di Zeudi ma non solo queste famiglie si rivelano depositarie di “energie vitali” per portare avanti la vita delle loro famiglie che vanno riconosciute e supportate nei loro compiti da parte delle altre agenzie educative e dalle istituzioni pubbliche.

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