Il Papa, la pace, la fede

di Domenico Pizzuti sj


1. La preghiera per la pace e la consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore immacolato di Maria in comunione con tutti i vescovi, presbiteri e fedeli indette da papa Francesco per venerdì 25 marzo, al di là di alcuni richiami devozionali, della connotazione simbolica (Cuore immacolato di Maria), chiaramente sta a significare una grande preghiera di intercessione a Maria Madre di Dio per impetrare la fine delle ostilità in Ucraina in seguito all’invasione da parte della Russia di Putin, come quella del marzo 2020 in piazza S. Pietro per la liberazione dalla pandemia per Covid-19, anche se Maria non vive più in una dimensione spaziale e temporale ma “escatologica” nel Regno dei cieli con il Figlio, tutti i santi, e trapassati come si può ritenere. 

In queste contingenze storiche papa Francesco appare in un certo senso come un nuovo Mosè con le braccia levate in alto per impetrare la liberazione dal male sia naturale sia opera dell’uomo.

2. Della liturgia in viola penitenziale nella Basilica di S. Pietro, mi è rimasta l’immagine dell’anziano pontefice traballante sulle gambe che si reca alla sedia posta davanti ad un esile bianca statua della Madonna di Fatima incoronata regina per recitare compreso l’Atto di consacrazione della Russia e dell’Ucraina al cuore immacolato di Maria per implorare la pace nel conflitto in corso in seguito all’ aggressione della Russia di Putin all’Ucraina. Non è fuori luogo richiamare l’inizio di questo Atto di consacrazione che ha un timbro materno (quattro volte si fa appello alla Madre), e più del cuore fa appello, alla maternità di Maria: "O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, noi, in quest’ora di tribolazione, ricorriamo a te. Tu sei Madre, ci ami e ci conosci: niente ti è nascosto di quanto abbiamo a cuore. Madre di misericordia, tante volte abbiamo sperimentato la tua provvidente tenerezza, la tua presenza che riporta la pace, perché tu sempre ci guidi a Gesù, Principe della pace. Ma noi abbiamo smarrito la via della pace".

Questa invocazione è certo rivolta alla Madre celeste, perchè assunta in corpo ed anima in cielo come il Figlio risorto asceso al cielo secondo la fede cristiana definita nel tempo, e quindi Maria come sopra richiamato non appartiene ad una dimensione spaziale e temporale ma vive in Dio e possiamo invocare la sua intercessione facendo appello a sentimenti materni. Da questo punto di vista l’icona della Madonna di Fatima con le richieste ai veggenti di consacrazione della Russia appartiene ad un’altra fase temporale quella della Russia sovietica con il suo ateismo ideologico che non impedisce in questa fase bellica per l’aggressione della Russia di Putin di invocare la sua intercessione per la causa della pace che resta poi affidata ai nostri sforzi sinceri per la fine delle ostilità che procurano devastazione e morte. Infatti il papa si adopera nel contempo con i mezzi a sua disposizione per implorare la cessazione delle ostilità.

Al di là di queste specifiche contingenze storiche con invocazione all’ intervento celeste per l’avvento della pace nel conflitto in corso ai confini dell’Europa si evidenzia o si può manifestare il tentativo umano di piegare ai bisogni umani la potenza divina, perchè Mosè davanti al roveto ardente deve arretrare dinanzi al fuoco del roveto per riconoscere la presenza divina sul monte.

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