La morte per Benedetto

di Domenico Pizzuti sj

In una lettera dagli accenti altamente spirituali, in data 8 febbraio c.a. che abbiamo riportato, per ribadire l’orrore e la vergogna di fronte alla gravissima piaga dell’abuso di minori da parte di consacrati, Benedetto XVI nella sua conclusione offre una non ordinaria testimonianza personale come cristiano, che riportiamo per qualche ulteriore riflessione:

"Ben presto mi troverò di fronte al giudice ultimo della mia vita. Anche se nel guardare indietro alla mia lunga vita posso avere tanto motivo di spavento e paura, sono comunque con l’animo lieto perché confido fermamente che il Signore non è solo il giudice giusto, ma al contempo l’amico e il fratello che ha già patito egli stesso le mie insufficienze e perciò, in quanto giudice, è al contempo mio avvocato (Paraclito). In vista dell’ora del giudizio mi diviene così chiara la grazia dell’essere cristiano. L’essere cristiano mi dona la conoscenza, di più, l’amicizia con il giudice della mia vita e mi consente di attraversare con fiducia la porta oscura della morte. In proposito mi ritorna di continuo in mente quello che Giovanni racconta all’inizio dell’Apocalisse: egli vede il Figlio dell’uomo in tutta la sua grandezza e cade ai suoi piedi come morto. Ma Egli, posando su di lui la destra, gli dice: “Non temere! Sono io...” (cfr. Ap 1,12-17).

Ci appare soprattutto rilevante e non ordinaria l’affermazione di poter “attraversare con fiducia la porta oscura della morte”, a nostro avviso, espressione di alta letteratura sulla condizione umana, di un umanesimo illuminante i confini delle esistenze individuali, “rivelazione” degna di passare alla storia insieme con la rinuncia di Benedetto XVI al ministero petrino. L’oscurità si riferisce ad un non noto di ciò che avviene con questo attraversamento, che cede ad una fiducia biblicamente fondata per l’amicizia con il giudice della vita secondo la fede del cristiano Benedetto.

Nella mia debolezza di fede si deve solo aggiungere che questa fede luminosa di Benedetto e di tanti altri è in ogni caso messa a prova in questo attraversamento, anche se bisogna riconoscere che è un prezioso bagaglio, che richiama immagini del mondo classico secondo la letteratura a noi pervenuta.

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