Ucraina, i pacifisti e le opinioni fuori dal coro

di Domenico Pizzuti sj


Di fronte alla follia e devastazione di vite, abitazioni, e del territorio da parte del conflitto in corso sul territorio della nazione Ucraina, in seguito all’aggressione da parte della Federazione russa del Presidente Putin, un amico esprimeva sottovoce un opinione non diffusa che non va facilmente esorcizzata: “Ho l’impressione che il Presidente Zelensky giochi troppo con la vita del suo popolo” per le sofferenze che subisce per la guerra. Essa deriva anche dalla sua continua presenza sulla scena pubblica, per avere supporto dai paesi europei e occidentali nella resistenza all’operazione speciale (secondo Putin) da parte delle armate della Russia in territorio ucraino. Avendo presente la complessità delle cause di questa operazione bellica, per cui nessuno degli attori sulla scena internazionale, “è innocente” per motivi geo-politici ma anche interessi (fornitura e produzione di armi), si può pensare che il Presidente Zelensky, dato il suo passato di affermato attore, rischi in questa difficile situazione di essere preda del suo personaggio di difensore del suo popolo nel resistere all’aggressione ma anche degli aiuti non disinteressati degli alleati. 

A questo proposito fa riflettere l’affermazione non pacifista del Presidente UE Michel in visita ieri a Kiev che l’UE continuerà a sostenere con aiuti militari e sanzioni alla Russia l’Ucraina fino alla vittoria sul nemico. Diventa chiaro, a nostro avviso, che non sembra in primo piano una negoziazione intorno ad un tavolo in seguito ad un cessato il fuoco, cioè una soluzione diplomatica, in cui non ci siano possibilmente vincitori e vinti. La pace va cercata con determinazione ed intelligenza. Quanto alle prospettive di pace tuttora incerte, vale l'avvertimento del Card. Parolin che bisogna dialogare e soprattutto: "trattate, trattare, trattare".

2. Riguardo il caso Orsini per le sue opinioni fuori dal coro dei media ufficiali su le ragioni del conflitto in corso in Ucraina, che mette in questione la libertà di opinione e di stampa delle democrazie liberali, ho dovuto rispondere ad altro amico che sulla Tv e stampa a mia disposizione ultimamente non ho intercettato le opinioni discusse di questo accademico (docente alla LUISS di sociologia e di sociologia del terrorismo), anche per un certo oscuramento da parte dei media. E' noto in proposito che la Nato non solo ora abbia rafforzato sistemi militari avanzati di sicurezza nei confini dei paesi Nato confinanti con la Russia. Un mio confratello in visita in Romania per aiuti a strutture di accoglienza per minori e rifugiati, mi diceva che in questo paese ad un kilometro dal confini con la Russia ha visto sistemi missilistici dispiegati.

3. I milioni di donne e bambini che hanno lasciato prontamente per i bombardamenti il loro paese per mettere in salvo figli ed anziani in paesi vicini o europei (5 milioni) avevano capito fin dall’inizio la portata distruttiva e devastante delle azioni belliche ed hanno cercato di preservare la vita dei loro cari. Senza esagerazione, questa folla di donne in fuga hanno un significato direi come nella mitologia classica di preservazione del fuoco della vita delle future generazioni: siano riconosciute Matres vitae.


Commenti

Più letti