Il volto illiberale di Giorgia Meloni

di Domenico Pizzuti sj

L’intervento di Giorgia Meloni in Spagna al comizio di Vox, formazione dell’estrema destra, per sostenere Vox nelle elezioni andaluse, ripetendo gli slogan dell’estrema destra contro le le lobby gay, la cultura della morte, la finanza internazionale, per il piglio ed i contenuti ha rivelato meglio di tanti altri suoi interventi la sua visione politica ed ideologica, che preoccupa. Infatti, con piglio autoritario, o dittatoriale secondo alcuni, quasi come un novello Mosé discrimina ciò che è ammissibile da ciò che non lo è, sul piano dei comportamenti e valori della cultura moderna occidentale: per esempio: "no alla cultura LGBT, no all’ideologia di genere, si all’universalità della croce”.

Non sono mancate reazioni da parte del PD, in particolare dalla capogruppo al Senato Quartapelle secondo la quale si tratta di “parole fasciste per la destra finanziata dalla Russia”. E Peppe Provenzano, vice segretario del Pd senza tante sottigliezze ritiene che Fdi sia “reazionaria e inadatta a governare” E secondo la filosofa Sofia Ventura, che ha osservato che Giorgia Meloni ha parlato in Spagna come una furia scatenata, Fdi è un partito nazionale, ma anche nazionalista, ma rimane quel mix di destra estrema e radicale poco compatibile con il sistema dei valori liberali. Meloni è forte, ma il suo orizzonte è illiberale.

Chiaramente questo intervento di Giorgia Meloni con la partecipazione ad un comizio della formazione di estrema destra andalusa manifesta, al di là delle discussioni se Meloni è di destra o estrema destra anche in talk show TV, che la Meloni e FDI appartengono ad una destra estrema e radicale, non appartengono ai valori della modernità occidentale liberale e democratica, manifestano atteggiamenti autoritari ed illiberali nei confronti di seguaci ed affiliati, privilegiano l’Io di Giorgia Meloni anzichè il Noi come titola il suo libro “Io sono Giorgia Meloni”, come si è visto nell’ultima assemblea del partito in cui, come abbiamo osservato, Giorgia era la celebrante e l’autocelebrata.

Bisogna prendere maggiore consapevolezza dell’esistenza ed attivismo di partiti e movimenti populisti e nazionalisti, e Meloni e Salvini non sono dei personaggi del folklore italiano che trascorrono per il “Bel paese”, ma agitati ed agitatori con un orizzonte che non appartiene alla modernità occidentale liberale e democratica. Forse bisogna cessare anche sui media di corteggiare simili personaggi, e più in generale come nella Repubblica Federale tedesca i partiti democratici non hanno rapporti con le formazioni di estrema destra del paese, e quindi bisogna chiaramente distinguersi sul piano degli orizzonti di valore. Forse ha ragione l’attuale ministro dell’istruzione Bianchi che occorre potenziare il sistema educativo, per fare gli italiani come si diceva una volta.

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