Beati i meeting

di Domenico Pizzuti sj

Nel corso della trasmissione TV dedicata al confronto tra i leader delle coalizioni al Meeting di Rimini di CL - con l’assenza non spiegata del Capo politico del Movimento5Stelle Giuseppe Conte, passava una striscia televisiva riguardante la c.d. premiership di governo a Palazzo Chigi di Giorgia Meloni, di cui certo non si era discusso in questa campagna elettorale. La Meloni infatti era una dei leader che sedeva accanto a Letta per questo confronto elettorale e non una prima tra eguali. Il riferimento era forse al seguente comizio della Meloni in una pubblica piazza in cui ribadiva la sua aspirazione ad occupare il seggio di Palazzo Chigi in un futuro governo di centrodestra, e la sua disposizione e capacità a governare l’Italia, da mettere alla prova, malvolentieri ammessa dagli altri alleati di centro-destra.

Dopo la fascinazione dei media per la premiership in un futuro governo a guida centrodestra di corte vedute, non estranea agli interessi di gruppi non solo nazionali per l’avvento di governi conservatori nel nostro paese, qualche osservatore si è accorto che in Italia ci sono altre politiche di qualità idonee a rivestire questa carica, come la Ministra per il Sud Mara Carfagna e Elly Schlein, vice presidente Regione Emilia-Romagna, e aggiungiamo anche la Ministra Maria Stella Gelmini. Un pò di competizione non fa male, senza giungere alla poco cavalleresca rinuncia da parte della Meloni a sostenere la candidatura della Prestigiacomo per la Presidenza della Regione Sicilia. In tutta questa insistita propagandata ambizione della Melloni a rivestire la carica di Premier in un futuro governo, manca il respiro storico, perchè in tutti casi bisogna precisare che la Meloni prima donna ad occupare il seggio di Palazzo Chigi riguarda l’Italia perché altre donne non da oggi a livello europeo hanno illustrato la carica di primo ministro, Margaret Thatcher in Inghilterra e recentemente Angela Merkel con quattro mandati di Cancellierato in Germania. 

In questi mesi ci siamo accorti anche delle premier di Finlandia e Svezia che hanno chiesto di aderire alla Nato. Vuoi mettere a confronto la nostra aspirante romana alla premiership con queste premier europee che hanno segnato la storia dei loro paesi. Si tratta di governare l’Italia in questa difficile congiuntura geopolitica che si riflette sull’economia e la vita del nostro paese, come ha illustrato con fair play Il Presidente Mario Draghi oggi al meeting di Rimini, illustrando una sintesi del governo di unità nazionale da Lui presieduto e per piccoli ed opachi interessi di bottega a cui è stata negata la fiducia aprendo una crisi e lo scioglimento del Parlamento per elezioni politiche il 25 settembre.

Un aspetto interpretativo di tutta questa vicenda, oltre al personalismo dei leader per la propria affermazione politica ed al protagonismo evidente della Meloni, la quale nei suoi discorsi fa riferimento costantemente agli italiani, se si vuole al popolo italiano, e non ai cittadini, tradisce una concezione del leader unico rappresentante dei bisogni ed interessi di un popolo indistinto che ha chiaramente un sapore populista (vedi Domenico Pizzuti, a cura di Giacomo D’Alessandro, Cercasi popolo, Gabrielli Editori, 2021). Al di là degli applausi da parte dei partecipanti al meeting di Rimini alla Meloni e Salvini più che agli altri leader intervenuti, non si può ignorare il nazionalismo del partito Fratelli d’Italia, e quindi il sovranismo, o se si vuole il “protezionismo ed isolazionismo” di cui non ha bisogno l’Italia richiamato da Mario Draghi nell’intervento al Meeting di Rimini, perchè non rispondono all’interesse nazionale... Tutti gli altri sono nane e nani agitatori propagandistici nelle strade e nelle piazze del nostro paese.

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