Un cristianesimo senza religione

di Domenico Pizzuti sj


Per leggere e comprendere questo notevole libro di Bruno Mori, Per un cristianesimo senza religione. Ritrovare la “Via” di Gesù di Nazaret, Gabrielli Editori, 2022, pp.254, bisogna far riferimento a quanto l’Autore chiarisce nella Nota introduttiva: "Il contenuto di queste pagine non pretende di essere scientificamente rigoroso, sono consapevole che a volte certi argomenti e sviluppi rappresentano più l’espressione di percezioni, di convinzioni, di sentimenti e di reazioni personali, che non il risultato di una ricerca oggettiva. Il mio scopo, d’altronde, non era quello di produrre uno studio accademico. Con questo libro ho voluto soprattutto intraprendere una sorta di terapia religiosa personale, cercando di capire e di verbalizzare l’origine di disagi e di verbalizzare che, come cristiano che vive nella modernità, sperimento nei confronti della mia fede e della religione" (p. 7).

Questo non significa che l’elaborazione degli argomenti da parte dell’A. non sottintenda riferimenti ai risultati di studi delle scienze umane tipici della modernità, parcamente citati. Il cristianesimo occidentale, secondo l’analisi non solo di questo lavoro, è in forte crisi a motivo della massiccia presenza di mitologia che contiene al suo interno, da sempre presente e mai stata messa in discussione per il fatto che era presa alla lettera. E’ un fenomeno comune a tutte le religioni storiche. Con i nuovi strumenti culturali forniti dai risultati di studi specialmente delle scienze umane tale mitologia sta raggiungendo piena consistenza e se ne parla liberamente anche in ambienti non scientifici. 

L’aspetto mitologico che sta segnando il declino del Cristianesimo costituisce il centro tematico dell'opera di Bruno Mori ed elaborato con chiarezza di linguaggio in riferimento agli apporti delle scienze umane. Per esempio, tenendo conto delle più recenti scoperte e conclusioni delle scienze umane (antropologia, paleontologia, archeologia, etologia, genetica) in cui non è menzionata la sociologia, l’A. presenta una interessante cronologia delle principali epoche storiche segnate da tali cambiamenti, di cui piacerebbe conoscere gli studi e le ricerche che la supportano se non si tratti di una elaborazione personale dell’A. "Questo studio vuole anche ricordare che il paradigma neolitico di interpretazione della realtà, adottato dalla religione cristiana continua a essere proposto fondamentalmente identico con l’aggiunta di diverse credenze mitiche supplementari ai fedeli del XXI secolo" (pp 17-18).

Il lavoro del Mori si svolge in VIII parti, una prima parte “distruttiva” e quindi negativa della riflessione dell’A. a cui segue una seconda parte più “costruttiva” e più “positiva”. La prima parte contiene una elaborazione più generale su “Miti e pensiero mitico”, seguita da una dedicata alla “creazione dei miti cristiani” dal mito del peccato originale a quello dell’incarnazione di Dio, che si completa con “La religione cristiana nella modernità” per evidenziare insieme al crollo della religione in Occidente il rifiuto della modernità da parte della Chiesa cattolica. La seconda parte “più costruttiva” affronta le “Nuove narrazioni per una nuova umanità” in viaggio verso nuovi orizzonti, una nuova visione della Realtà che si articola in un nuovo “umanesimo”, una nuova etica, una nuova spiritualità, per manifestare l’intento di “sostituire la religione con la “Via”” il movimento spirituale iniziato da Gesù, seguito dai discepoli della Chiesa primitiva, e nel VI secolo oscurato ed abbandonato dal “cristianesimo imperiale” della Chiesa del potere. 

La figura di Gesù di Nazaret, come presentata nel volume, è profondamente significativa dell’impostazione di questo lavoro nel senso dell’umanizzazione non solo della sua figura. L’A. nutre profondo affetto ed ammirazione verso Gesù di Nazaret come scrive di "alcuni tratti tipici della sua personalità e del suo messaggio sono rimasti profondamente impressi nella mia mente e nel mio cuore, senza dubbio come risultato di una lunga e affettuosa amicizia con questo Maestro" (p. 180).

Gesù, senza le prerogative della divinità ed il significato redentivo del suo sangue e della sua morte, è presentato come un maestro di umanità, di un modo nuovo di essere umano, “maestro e guida della condotta umana ispirata dall’amore”. Fu un uomo totalmente aperto alla presenza amorevole di Dio nella sua vita. Che ci sia bisogno di riscoprire la “Via” di Gesù di Nazaret, con o senza la mediazione della religione cioè del Cristianesimo che si è imposto nel mondo occidentale ma non solo è fuori discussione. Questa opera che apre nuovi orizzonti non è affidata solo alla discussione tra teologi o alla verifica della comunità scientifica, ma a credenti e non provvisti di strumenti culturali e di conoscenze religiose idonei a valutare le elaborazioni e riflessioni presentate in questo studio di un teologo cattolico italiano naturalizzato canadese.

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