La crisi Italia-Francia sui migranti, cosa non dimenticare

di Domenico Pizzuti sj

Prosegue l’azione propagandistica della premier Giorgia Meloni e del suo governo per l’attuazione del programma ideologico e politico di FdI e del centrodestra più che del governo che presiede in continuità/discontinuità con quello presieduto da Mario Draghi mandato malamente in panchina. Chiaramente emerge l’aspetto securitario nel contrasto delle illegalità tollerate da pregressi governi (vedi decreto anti-rave in modificazione) e nella difesa dei confini in riferimento agli sbarchi di un migliaio di migranti da navi ONG con un decreto impugnato del Ministro dell’Interno che rimanda la responsabilità degli sbarchi alla nazione di cui la nave porta bandiera con chiaro intento di allontanare le navi ONG dalle nostre acque e coste.

Su questo tema dell’accoglienza dei migranti nel nostro paese nella sua sinteticità si è espressa la Premier: “Serve legalità. Difenderemo i confini” ribadito nell’incontro con i vertici dell’UE, garantendo la difesa dei confini europei che vuol dire italiani dagli sbarchi non solo dalle navi ONG e dei confini marittimi. Si vuol mettere un freno all’immigrazione clandestina, si dice evitare nuovi morti in mare e combattere i trafficanti di esseri umani

Sul tema della legalità evocato dalla Meloni, occorre riflettere prima sul proprio comportamento è stato denunciato da giuristi, esponenti del mondo poltico, sindacale, religioso, associativo, religioso l’incostituzionalità del provvedimento del Ministero dell’Interno che selezionava i migranti per lo sbarco in base ad alcuni criteri di fragilità. Nella Nella vicenda riguardante la nave ONG con 234 migranti a bordo che la Francia ha dichiarato disponibilità all’accoglienza in un porto francese, apprezzata dalla Presidente del Consiglio dei Ministri che ha ringraziato, fonti del governo francese hanno altresì denunciatp il comportamento “inaccettabile” dell’Italia riguardante questa vicenda. A dire di queste fonti il comportamento delle autorità italiane è contrario al diritto del mare ed allo spirito della solidarietà europea. L’Italia deve adempiere il suo ruolo e rispettare gli “impegni europei ci sono regole europee che sono state accettate anche dall’Italia. La Meloni replica che in tutta questa delle migrazioni serve osservare e garantire legalità e difendere i confini europei. E l’UE ricorda all’Italia che ha il dovere di garantire ai migranti l’accesso alle procedure per l’asilo.

Al di là delle reciproche accuse e giustificazioni nella crisi dei rapporti tra il governo italiano presieduto dalla Giorgia Meloni e la Francia di Macron in seguito alla vicenda dell’accoglienza della Ong Ocean Viking, è opportuna qualche chiarificazione su che cosa è in questione in questa crisi di relazioni internazionali inopportuna e rivelativa degli orientamenti del nuovo governo di centrodestra:

- E’ chiaro da stesse affermazioni della Meloni e Salvini che in questa vicenda degli sbarchi di migranti da navi Ong come quella precipitosa di Salvini quando si è ritenuto esistente disponibilità della Francia ad accogliere la nave Ong Ocean Viking in un porto francese:“la linea dura paga”. Cioè dai nuovi governanti si è ritenuto il momento di applicare una linea dura nella gestione dei migranti che approdano sulle nostre coste, anche se sono tenuti ad osservare gli impegni europei in materia sottoscritti anche dall’Italia da precedenti governi. Matteo Salvini in particolare ha proclamato a governi ed opinione pubblica “l’aria è cambiata” con il loro accesso al governo del paese. Si voleva fare una specie di colpo di mano, senza la chiarificazione sulla questione da parte di tutto il governo.

- E’ stata dalla Meloni addotta come giustificazione di questo comportamento che “gli italiani” li hanno eletti per portare avanti questa linea dura nella gestione dei migranti che, significa difesa o meglio chiusura dei nostri ed europei confini e dei porti del nostro paese chiudendo l’Italia come una fortezza specie per l’immigrazione clandestina. L’affermazione della Meloni, a nostro avviso, può riguardare coloro che hanno votato per FdI e Lega che ammontano a circa un 35/37% dei votanti, e non tutti gli elettori votanti, non comprendendo gli astenuti circa il 35%.

- Questa crisi nei rapporti tra Italia e Francia fa inoltre riflettere sulla consapevolezza o meno dei nostri governanti che dai paesi dell’ UE siamo sotto osservazione e se si vuole attesa nei confronti del governo di centrodestra sbarcato in Italia per verificare come si comporteranno in riferimento ai valori ed impegni dell’UE, al di là delle foto sorridenti di prammatica a Bruxelles. Post factum, i Nostri si sono resi conto degli “sfracelli” provocati da gaffe, ed errori nei rapporti con la Francia nella vicenda di un carico di migranti non accolti nei nostri porti, non bastando dire che si tratta di mere “incomprensioni”.

- Nelle relazioni interne al governo non si può non notare l’interferenza nella questione dal ministro delle infrastrutture Matteo Salvini che forse si crede ancora ministro dell’Interno non solo di fronte ai propri elettori ma per trarre qualche beneficio di consenso dai propri interventi propagandistici.

- Da cittadini umani i morti di queste traversate degli ultimi giorni (una ventenne, e neonata di 20 giorni) ed altri in arrivo a Lampedusa hanno una qualche parola per la nostra coscienza e governo dei flussi di migranti specialmente dalle sponde africane.

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