Politica ed umanità nella destra italiana

di Domenico Pizzuti sj

E’ interessante e rivelativo osservare e studiare il lessico politico di Giorgia Meloni dal seggio di Palazzo Chigi come Presidente del Consiglio dei Ministri, al di là della bella faccia di soddisfazione che ostenta e della promozione dei media. Non si era sentito finora un Presidente del Consiglio che alla prima riunione del Consiglio dei ministri proclama “urbi et orbo”, secondo il linguaggio di Andrea Camilleri, che è “fiera” di aver presentato in Consiglio un Decreto legge anti-rave per combattere illegalità trascurate dai precedenti governi del paese e quindi di aver fatto la cosa giusta. Con la precisazione nostra secondo dati che simili eventi in un anno trascorso ammontavano a 34 nelle regioni del nostro paese e quindi non potevano significare una priorità per numerosità dei reati.

Meditando sulla stranezza di questo linguaggio in politica, a meno che non servisse a rassicurarsi sul piano personale di aver fatto la cosa giusta per la minoranza dei suoi elettori e come si vorrebbe per il paese e quindi continuare la esibizione di soddisfazione per aver agguantato il seggio di Palazzo Chigi che presiede con rispetto parlando come una brava “maestra” che con il campanellino richiama all’ordine barbuti ministri d’antan di cui si è circondata, mi è venuta in mente un diversa ed umana manifestazione di fierezza da parte di donne del nostro popolo. Il riferimento è alla fierezza dimostrata da madri del quartiere Scampia che ho conosciuto ed apprezzato - prevalentemente di ceto medio ma non solo - nei riguardi dei loro figli su cui hanno investito con manifestazioni di calde affettuosità in occasione di genetliaci o successi nella loro crescita. Mi sembra più umano e comprensibile la fierezza e l’orgoglio di padri e madri per i loro figli che amano. ed accompagnano nella loro crescita. 

Riguardo la famiglia della Giorgia, che è giusto richiamare, il suo compagno ha dichiarato recentemente che, nonostante gli impegni politici “è una madre splendida”. A nostro avviso, questo linguaggio della Meloni richiama esperienze di formazione politica in circoli del Movimento Sociale italiano o post-fascisti, se non del regime del ventennio con le sue marce obbligate fieramente con il petto in fuori anche degli adulti, che mio padre un onesto magistrato sinceramente aborriva. Ritengo poi che un ‘onesta manifestazione di fierezza si possa dimostrare alla fine di un mandato, come giustamente ha espresso l’ex Presidente Mario Draghi con i fatti, e non all’inizio per dimostrare di essere bravi.

L’altra riflessione che mi si è posta riguarda la qualità di “umanità” che attraversa o meno la sua azione politica e si deduce da gesti di umanità e solidarietà verso fragili o ultimi della Giorgia Meloni, al là della sua capacità comunicativa ed avvolgente nella propaganda per il successo del il suo progetto politico personale riguardante la conquista di Palazzo Chigi ed il partito FdI, e dalla determinazione nella durezza dello scontro politico all’opposizione del governo in carica. Da questo punto di vista ho apprezzato poi le manifestazioni di affettuosità con i suoi colleghi del Consiglio e per coloro che sono stati eletti a cariche istituzionali e nei rapporti informali. 

Nei riguardi dell’accoglienza dei migranti in riferimento alle navi Ong, non sembra che il nostro governo abbia fatto bella figura in Europa se la Germania ha sollecitato il nostro paese a provvedere all’assistenza dovuta ai migrantI della Ong Humanity battente bandiera tedesca in attesa di sbarco in porto sicuro in acque non territoriali italiane. Il Ministro dell’ Interno ha dichiarato di aver proceduto a questo “impegno umanitario”, non ci consta che la Meloni abbia manifestato espressioni di “umana accoglienza” verso la vicenda di questi migranti reduci da una traversata perigliosa del Mediterraneo. Sono persone umane e non numeri, e non attentano i nostri confini.

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