Venne ad abitare in mezzo a noi

di Gabriella Butera e Pasquale Salvio



Egli, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l'essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.

(Filippesi 2,6-7)

Il Verbo preesistente ed eterno entra nel tempo con tutte le conseguenze che ciò comporta: la condivisione con il destino del Creato e dell’Umanità, con la sua fragilità, ma anche con le sue potenzialità, dalla nascita alla morte. Ne condivide la storia, luogo dove si attua e si consuma il destino delle donne e degli uomini, e il loro divenire. Una Luce nuova attraversa il tempo; che si ferma, si dilata perdendo il suo limite, perché pervaso dall’eterno. “Ti rinnoverà con il suo amore” (Sofonia, 3).

Amore che si fa carne . Che mi, ci mette in movimento. Che ci fa “compagnia” con gli scartati dai sistemi ingiusti ed egoisti dominanti. Che raccoglie e accoglie nelle mangiatoie delle tante grotte del nostro tempo gli impoveriti dai sistemi economico-sociali opprimenti, da chi scappa da fame, conflitti, terrorismo, guerre. E da chi vive per strada, invisibile alla comunità “civile”, alla politica, all’indifferenza dei mercati finanziari e degli affari; o abita nei campi di baracche, come i rom, o gli immigrati africani, asiatici, sudamericani, europei che popolano le “periferie” più deprivate delle città. Sogni di accoglienza e di integrazioni, rispettosi di culture, di razze, di religioni, sono centrifugati verso l’abbandono in mare o nella neve, i colpevoli respingimenti, o – peggio – la morte.

Amore che si fa dono, per-dono, riconciliazione, conversione : nonostante… Perché, come per Zaccheo sul sicomoro di nuovi orizzonti spirituali e sociali, generativo di restituzioni di dignità, di giustizia sociale, di Vita, con i relativi prezzi da pagare. Perché l’Umanità e il Creato si ritrovino, riconoscenti, nell’unica casa dell’Esistenza, della Bellezza, della Gioia. Per un tempo eterno, già “qui ed ora”. A maggior gloria di Dio, Trinità d’Amore, onnipotente in Amore. Perché sia conosciuto e amato. E perché tutti, nessuno escluso, si sentano conosciuti e amati. La Buona Notizia prende carne, si fa volto e Speranza di Vita. Allora è festa, si fa festa. Insieme.

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