Sicurezza e invasione. La balla che perdura

di Domenico Pizzuti sj

Ci siamo più volte domandato perchè tanta ostilità, insistenza, fermezza, chiusura nei confronti delle migrazioni verso il nostro paese fin dal suo inizio da parte del governo di destra-centro di stampo conservatore guidato dalla premier donna Giorgia Meloni arrivata a Palazzo Chigi con la gran cassa dei media e la presunzione di “risollevare l’Italia” senza precisare da quale triste condizione. A nostro avviso, questa durezza non si addiceva ad un leader donna, che non si proclamava femminista ma certo non rinunciava alla sua femminilità che si manifesta per esempio nella sua cura del vestire e più in generale dell’apparenza. Ma ci siamo sbagliati perchè portava con sè una chiusura delle nostre frontiere (europee) alle migrazioni non solo irregolari, secondo una visione certo di nazionalismo sovranista o nazional populista, che non appartiene a tutto il paese ma solo ad una sua parte che non manifesta per questo. Infatti la tematica dei migranti atttualmente non appartiene alla generalità dei cittadini (7%) che sono primariamente preoccupati per i problemi del lavoro e della diffusione del covid 19 verso cui il governo di destra-centro vuole restituire libertà ai cittadini superando restrizioni sanitarie di precedenti governi.

Perciò la ricetta securitaria di Salvini è in parte invecchiata anche se continua ad essere usata per esempio dalla normativa approvata il 3 gennaio con un codice di condotta per le ONG anche se le navi battono bandiere di altre nazionalità europee, intese a limitare la missione di salvezza dei naufraghi in mare da parte delle ONG con norme restrittive e punitive riguardo per esempio l’accesso ai porti che interessano anche l’Italia centro-settentrionale o altri mari come quello adriatico con porti come Ancona e Ravenna che richiedono una sorta di circumnavigazione della penisola, con motivazioni false e bugiarde dell’attuale Ministro dell’Interno che a stento celano motivazioni limitative e punitive della missione di rescue delle ONG. e portano responsabilità in solido dei naufraghi non salvati dalle ONG per recarsi subito al porto segnalato sia da parte del Ministro dell’interno Piantedosi sia della stessa premier Meloni.

Il governo della vanesia Giorgia Meloni si è così caratterizzata dall'inizio per alcuni interventi discussi da una parte riguardanti manifestazioni pericolose di rave giovanili, cioè eventi musicali con uso di droghe e occupazioni di suoli e strutture abbandonate e dall’altro con il tentativo di chiusura dei porti a navi ONG conducendo ad una crisi delle relazioni con la Francia, di cui poco si parla, perchè ancora non sanata. Non basta l’approvazione portata a termine con una certa fatica della legge Finanziaria 2023 a nascondere questi interventi di legalità e punitivi che non onorano il governo conservatore guidato dalla Meloni perché manifestano più limitazioni, chiusure, misure punitive se non disumane. Un governo con tratti autoritari ed un ministro dell’Interno con una faccia da poliziotto assunto in proposito dalla Meloni e camerati.

Una domanda: la chiusure securitarie e limitative alle migrazioni, che sono una risorsa e non pericolo, con le norme regolative della missione di salvezza in mare da parte di navi ONG sono realmente un interesse nazionale o uno strumento di propaganda politica per sostenere alcune leadership politiche personali ed i loro partiti di riferimento al governo. Ed allora anche la società civile non solo intellettuale si deve mobilitare per contribuire ad una società italiana inclusiva ed accogliente dell’Altro che sono una ricchezza, con una apertura non solo strumentale all’ Ue se non alle popolazioni sull’altra sponda non solo africana del Mediterraneo. Si vogliono bloccare le migrazioni nei paesi di partenza in cambio forse di investimenti produttivi, si ignora che si tratta di movimenti globali che appartengono alla geopolitica del bacino del mediterraneo.

Commenti

Più letti