I poco onorevoli

di Domenico Pizzuti sj

La rissa che si è svolta in Parlamento in seguito ad alcune dichiarazioni pesanti di un intervento dell’on. Giovanni Donzelli deputato eletto per Fratelli d’Italia nei confronti di deputati dei Democratici richiede alcune spiegazioni per i diversi aspetti della vicenda parlamentare ma non solo. La prima più evidente è suggerita dalla guerra in corso in Ucraina che viene continuamente evocata cioè che si tratta di una guerra tra un aggressore (Federazione russa) e lo stato aggredito Ucraina che si difende dall’aggressione con tutti i mezzi (Ucraina), la rissa in Parlamento deriva un attacco a freddo ma mirato dell’on. Donzelli in parlamento nei confronti di comportamenti di deputati Dem nel corso di una recente visita al carcerato al 41 bis Alfredo Cospito nel carcere di Sassari, che rientra nelle prerogative dei parlamentari, nel corso della quale avrebbero dall’esterno delle celle scambiato qualche parola con alcuni mafiosi carcerati che porterebbe ad affermare proditoriamente una consorteria dei Dem con il mondo mafioso.

A questa irrituale aggressione è seguita l’intervento animato di sdegno a chiarificazioni dei fatti del capogruppo dei Dem on. Serracchiani che chiedeva una verifica delle affermazioni del on. Donzelli da parte di un Giurì d’onore che è stata concesso dal Presidente del Parlamento e successivamente dall’on Letta l’inoltro di una querela nei confronti degli on. Donzelli e del sottosegretario alla giustizia Delmastro che con bella faccia tosta continuavano a blaterare fuori contesto “I Dem si inchinano ai boss mafiosi” quasi come talora in processioni religiose in territori del Mezzogiorno.

Riflettendo su questo poco onorevole intervento di alcuni onorevoli deputati eletti con Fratelli d’Italia, si può ritenere che si tratti di una “operazione speciale” nelle consuetudini dei confronti in Parlamento mirante a colpire i deputati Dem, che ha più il sapore di chi è all’opposizione o in campagna elettorale permanente. Non rispetta un codice di comportamento nei lavori della Camera dei Deputati ispirato al rispetto dell’avversario e soprattutto alla verificabilità delle affermazioni espresse, se non si vuole solo creare caos e dar luogo ad una rissa poco onorevole come abbiamo sopra osservato.

Ad un ulteriore approfondimento dello scontro si può a livello interpretativo con ragione far riferimento a studi sul fenomeno del “populismo” anche al governo che evidenziano che leader populistici tendono ad “umiliare” gli avversari, per cui l’on. Letta può parlare di linciaggio dei Dem da parte di rappresentanti governativi di Fratelli d’Italia. Giustamente ha una certa importanza la domanda rivolta da Lucia Annunziata su un editoriale su La Stampa “Giorgia Meloni ne era al corrente?”, quando la premier è cosi attenta al rispetto delle regole istituzionali specialmente negli incontri internazionali ed allo stile istituzionale a meno che non si tratti di un “richiamo della foresta” del passato in partiti destra post-fascista. Che si tratti di un scivolone poco onorevole della premier dopo 100 giorni e passa al governo del paese, che non può apparire come afferma poco prudente o connivente sotto traccia con simile operazione.

Oggi come una brava maestra che bacchetto gli alunni, Giorgia Meloni ha richiamato tutti ed anche Fratelli d’Italia ad un comportamento rispettoso nei confronti parlamentari, e chiarire che non ci sono i presupposti per le dimissioni di Delmastro e Donzelli quando in altri sistemi democratici si sarebbero già dimessi. Ma si sa in Italia nessuno si dimette da cariche parlamentari e/o governative. Ci auguriamo che i lavori del Giurì d’onore contribuiscano alla verifica delle affermazioni ingiuriose nei confronti dei Dem ed al rispetto degli avversari nei confronti parlamentari. La luna di miele del governo di destra-centro con gli elettori appare così messa in questione da simili comportamenti che forse rivelano lati oscuri di questa maggioranza di governo in riferimento ad esperienze politiche del passato.

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