Villa buker di Zagaria: cade un simbolo negativo

di Domenico Pizzuti sj

Le ruspe hanno cominciato ieri a sbriciolare la villetta con un superbunker tecnologicamente attrezzato che copriva la latitanza del superboss Michele Zagaria fino al 7 dicembre 2011 in cui si arrendeva alle forze dell’ordine che infrangevano i muri del bunker.

E’ stato sottolineato dai servizi giornalistici la presenza dei rappresentanti delle varie istituzioni nazionali e locali per affermare che lo Stato c’è e non abbandona i cittadini, ma non sono state fornite indicazioni sulla presenza di gruppi della popolazione al cader di un totem, anche se 13 anni dopo l’arresto e la detenzione al 45 bis del superboss di Casapessena nel carcere di Cagliari. 

Questa operazione ha significato la caduta di un “simbolo negativo” da eliminare non solo dal suolo in cui era edificata la costruzione rifugio per la latitanza ma dalla mente e dai comportamenti dei cittadini che in zone di alta densità criminalità si rifugiano per paura o altra in una comoda omertà per non prendere posizione e chiudere le finestre per non vedere ciò che passa e vedono. Il giorno dell’uccisione di don Diana in Chiesa (19 marzo 1994 a Casal di Principe, il procuratore della Repubblica del tempo di Napoli Federico Cafiero de Raho si recava prontamente sul luogo del delitto in paese, narrava che vedeva le finestre delle abitazioni chiuse con le imposte e nessuno in chiesa. Una vice-prefetta di Napoli, in fine anni novanta in occasione del passaggio di camion con rifiuti speciali da sversare nelle campagne delle c.d. “terre dei fuochi”, la popolazione avvisata chiudeva porte e finestre per non avere parte a questi dannosi sversamenti nel loro territorio.

Certo non bisogna allentare l’attenzione su questi territori problematici, ma offrire risposte concrete ad alcuni bisogni come personale di cui hanno bisogno gli uffici giudiziari del Tribunale vicino e istituire il Commissariato di P.S. che si attende da anni. Non basta una Piazza della Rinascita al posto del bunker dello Zagaria, ma nel contempo è necessario uno scatto culturale da parte della popolazione nel senso della legalità e della partecipazione civica per un progresso ed una crescita civile e sociale.

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