La visione di comodo sui migranti

di Domenico Pizzuti sj


Di fronte al triplicarsi dei flussi migratori dalla costa meridionale del Mediterraneo nei primi tre mesi del 2023 (300% secondo il Ministro della Protezione civile) che non raggiunge ancora il picco massimo toccato nel 2015, con 441 morti nel naufragi occorsi in questo periodo di cui una quota è dovuta a ritardi dei soccorsi dal nostro paese. Il Consiglio dei ministri di martedì 11 aprile ha approvato un decreto che dichiara per tutto il territorio nazionale questa situazione “emergenza nazionale” al fine di velocizzare alcune misure liberate da normali vincoli di leggi e nominare un Commissario che risponde direttamente a Palazzo Chigi. Nello stesso tempo si creano centri per il rimpatrio in ogni regione.

Questi provvedimenti di nazionalizzazione della questione migranti danno l’impressione che si tratti di una “calamità” per tutto il territorio italiano e che occorra procedere al respingimento nei paesi di origine dei migranti irregolari senza riconoscimento della richiesta di asilo. Marwa Mahmaud, consigliera della segreteria del PD di Elly Schlein ha osservato che “è negativo e fuorviante gridare all’emergenza o all’invasione, non si possono definire le persone con il linguaggio che usiamo per i cataclismi. Non sono sbarchi ma salvataggi e non abbiamo di fronte solo e sempre migranti o richiedenti asilo. Nel migliore dei casi, braccia per lavorare, Sono uomini e donne e l’Italia è in grado di gestire quello che è un dato ormai strutturale:siamo un paese multietnico”. 

Dubbi sulla natura ed efficacia della dichiarazione di emergenza nazionale sono stati sollevate sia dal settore “Migrantes” della Conferenza episcopale italiana sia da rappresentanti delle ONG preoccupate che “lo stato di emergenza non limiti il soccorso in mare”, Le procedure straordinarie per la gestione emergenziale dei migranti è a terra, secondo il portavoce di Sos Méditerranée: “Dal nostro punto di vista, riscontriamo come l’emergenza sia in mare, dunque ci auguriamo che non sia propedeutico a un ulteriore svuotamento del Mediterraneo centrale degli assetti di soccorsi, sia statali che civili”.

Il senso di questa storia è la continuazione della considerazione da parte dell’ attuale governo di destra-destra della questione migranti come emergenziale e non strutturale, secondo una strategia di “allontanamento” e respingimento come l’abbiamo definita, con una palese strumentalizzazione politica influenzata dalla propaganda per scopi di consenso di alcuni leader politici della Lega e di Fratelli d’Italia, con una visione miope e di corte vedute che non fa certo il bene dell’Italia oltre che dei migranti. Appare errato se non fuorviante ragionare ancora in termini di emergenza, quando chiaramente si tratta di una questione strutturale che va avanti da più di quindici anni.

A monte di questa inefficace se non disumana politica migratoria a difesa dei nostri confini e del nostro territorio dall’invasione di “scarti umani” non ben visti né bene accolti, è la mancanza di una visione “completa” della questione e quindi parziale e riduttiva, una “visione di comodo” per le fortune politiche di alcuni leader e partiti di destra, che va apertamente denunziata e discussa al di là della farisaica sicurezza di alcuni leader politici che hanno voce in capitolo fermi per scopi elettorali su ripetute ed inefficaci “strette” veicolate acriticamente da alcuni media, quando si tratta per ogni ben intenzionato di una chiara “emergenza umanitaria” sotto i nostri occhi. 

Non troviamo di meglio che richiamare l’immagine ripetutamente veicolata anche dalla TV della folla dei migranti uomini, donne e bambini, avvolti in coperte anche termiche ed a piedi scalzi stazionanti a ridosso dell’hotspot di Lampedusa che non ha più posto per nuovi arrivi e che quindi devono essere portati in altri centri ospitanti delle regioni non solo meridionali. Ed allora occorre anche ragionare in termini di “accoglienza” equa ed umana dei migranti, perchè non abbia corso solo una visione securitaria e disumana. Si tratta di una “questione di civiltà” l’accoglienza e l’integrazione dei migranti che chiedono asilo per sé, la propria famiglia ed i figli che hanno compiuto una “traversata del deserto” e del mar mediterraneo per avere una sponda di vita nel nostro paese.

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