Che fine ha fatto la civiltà occidentale?

di Domenico Pizzuti sj

Nel flusso dei successi vantati quasi quotidianamente dagli schermi della Tv nostrana dalla premier Giorgia Meloni è intervenuta uno schiaffo, una stilettata alle spalle nelle relazioni Francia-Italia , con una affermazione del ministro dell’Interno francese Gerard Darmanin riguardante la grave crisi migratoria non solo dell’Italia: "Meloni, governo di estrema destra scelto dagli amici di Marine Le Pen è incapace di gestire i problemi migratori per i quali è stata eletta". Non interveniamo su una sconveniente critica nelle relazioni Italia- Francia che fa seguito alle tensioni verificatesi lo scorso novembre nella prima settimana del governo Meloni relative al porto di sbarco per la nave Ong Ocean Viking, in cui Salvini e Meloni volevano mostrare incautamente ai propri elettori secondo le promesse elettorali un polso fermo (la faccia feroce!) nel gestire gli sbarchi dei migranti specie dalle navi Ong in missione di salvezza di vite nel Mediterraneo.

Si tratta di un incidente diplomatico da sanare con riconfermare il reciproco rispetto tra le due parte, nello spirito del “Trattato del Quirinale” in corso di attuazione da parte di Italia e Francia, incidente che pone al centro LA GESTIONE DEI FLUSSI DI MIGRANTI in crescita non solo dai paesi del nord Africa, ma dalla stessa Turchia e dalla rotta balcanica che pone di fronte ad un fenomeno di mobilità di popolazioni natura epocale da paesi dell’Africa ma anche dal vicino Oriente, che non possono essere risolti dai singoli paesi ma da un'efficace politica migratoria dell’Ue che spesso la Meloni invoca non essendo chiara una nostra efficace presenza a livello dell’Ue.

Di fronte ad una politica migratoria del nostro paese che, a nostro avviso, appare penalizzante se non criminalizzante della missione di salvezza di vita delle Ong e degli stessi migranti, secondo una “strategia” si fa per dire che abbiamo definita di “allontanamento” degli sbarchi nei nostri porti e respingimento nei paesi di origine o con una migrazione secondaria in paesi europei accoglienti secondo una convenzione di volontaria solidarietà. Caritas Italiana in riferimento al c.d. “Decreto Cutro” migranti approvato dalla maggioranza in Parlamento ha formulato diverse puntuali critiche: "L'istituto della protezione speciale ha finora garantito anche a persone irregolarmente presenti sul territorio di poter sanare la propria posizione. Se questa previsione viene ora ridotta, si rischia di tornare ad alimentare l'irregolarità e la ricattabilità di molti, di lasciare senza tutela quelle persone che provengono da situazioni di conflitto non conclamate, le vittime di violenze, anche di genere, quanti sono gravemente malati o in fuga da disastri ambientali". Scrive inoltre il direttore della Caritas don Marco Pagniello sulla Sir sottolineando anche che l'inasprimento delle pene per i trafficanti di esseri umani e l'estensione della possibilità di trattenere le persone nei Cpr "sembrano provvedimenti destinati ad avere scarsa efficacia e poca utilità pratica".

La domanda che emerge di fronte alle politiche anti-immigranti dell’ attuale governo di destra: che fine ha fatto la tradizione occidentale della civiltà del diritto per la persona, dalla “Dichiarazione universale dei diritti umani” (ONU 10 dicembre 1948) alla Costituzione della Repubblica italiana, alle numerose direttive e raccomandazioni dell’Ue per il riconoscimento dei diritti di migranti e rifugiati. Si tratta chiaramente di “prevaricazioni” con penalizzazioni e restringimento di diritti dei migranti come sopra richiamati con norme approvate in Parlamento dell’attuale maggioranza di destra al governo, che inducono a caratterizzarci sotto questo profilo come “incivili” sic! I migranti vanno salvati, sbarcati su porti sicuri che diventano sempre più lontani nell’Italia centro-settentrionale costringendo le navi a maggior giorni di navigazione con il loro carico umano, ed accompagnati all’integrazione sociale da parte di quelli che intendono rimanere nel nostro paese.

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