Con chi si allea la destra di Meloni?

di Domenico Pizzuti sj

Da attento osservatore non mi sono sfuggite alcune dichiarazioni e posizioni nelle relazioni internazionali della nostra “Presidenta” del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni nelle sue missioni in Europa e sulle sponde africane della Tunisia e della Libia per i flussi di immigrazioni irregolari che si pensa di contenere con la lotta agli scafisti d’accordo con i governi dei paesi di origine, che si lasciano comprare per una loro collaborazione alla lotta all’immigrazione irregolare.

In primo luogo, va segnalato l’incontro con il governo polacco a Varsavia di una settimana fa per cercare, come abbiamo osservato in precedente articolo, una sponda nella questione dell’immigrazione irregolare anche in un paese dell’Europa orientale, quando i passi avanti proclamati dalla Nostra sono stati realizzati in sede di solidarietà Eu. Ma il significato di questi incontri con i governanti polacchi travalica questa problematica, e si configura piuttosto come consolidamento di un ALLEANZA con una paese a cui sono stati imputati alcune violazioni dei diritti umani ed opposizione alla solidarietà europea nel ricollocamento dei migranti. Alleanza che è più propria della Premier del governo a maggioranza di destra che della storia delle relazioni internazionali del nostro paese, anche per una sintonia proclamata con la governance di questo paese su orientamenti di carattere tradizionale su famiglia e genere che fanno parte dell’orientamento e programma del partito di FdI e della maggioranza governante a Palazzo Chigi.

In secondo luogo, non deve passare sotto silenzio un imbarazzante e compiaciuto messaggio di qualche giorno fa al partito di estrema destra Vox alla vigilia delle elezioni politiche in Spagna domenica 23 luglio in cui in spagnolo la Meloni inneggia ai “patrioti” che come in Italia potrebbero conquistare una maggioranza per il governo del paese, anche se non tutti i cittadini italiani si sentono e proclamano “patrioti” ma piuttosto “cittadini” del nostro Stato democratico e di orientamento liberale. Ed aggiunge un attacco feroce all’ideologia della crisi climatica da parte di ambientalisti, come nel precedente discorso ai militanti del partito Vox a Marbella. Da parte di una premier che aspira ad essere statista, che solo la storia decreterà, questo tipo di messaggi di un ideologia di estrema destra, che sembra appartenere anche alla Meloni presidente di Fdi, stonano e mettono allo scoperto radici ideologiche non smentite, che vengono proclamate per un occasione propizia per manifestare propri convincimenti in questione di crisi climatica che viene sottovalutata se non quasi negata per non operare la “transizione ecologica”.

Queste dichiarazioni “fuori porta” per alleanze con partiti di “destra estrema” europea preoccupano non solo per la sottovalutazione della crisi climatica, ma per ignoranza degli aspetti culturali e/o scientifici accumulati negli ultimi decenni dai paesi dell’Occidente che vengono negati per dar luogo al populista “buon senso” salviniano evocato in questi giorni per la risoluzione di questioni politiche complicate. 

Il discorso ai “patrioti” spagnoli e le alleanze perseguite con partiti autoritari o di “destra estrema” non solo in Europa, sollevano o risollevano un problema che non è solo di “definizione” per la premier ed il partito FdI da lei presieduto. FdI è un partito di destra “nazional-conservatore” secondo studi recenti (cfr la nostra recensione volume “Fratelli di Giorgia”) o un partito di “destra estrema” come Vox in Spagna secondo le voci dei messaggi della nostra “Presidenta” a partiti di “destra estrema” che manifestano sintonie programmatiche se non ideologiche con queste aggregazioni e prefigurano alleanze una volta al governo del loro paese.

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