Cosa capisce dell'umanità la Meloni? A proposito di reddito

di Domenico Pizzuti sj

La sospensione del Reddito di cittadinanza da parte del governo di destra-centro dall’amabile e sempre affettuosa Premier Giorgia Meloni con coloro che incontra nel ruolo istituzionale - e naturalmente con la “piccola italiana” Genoveffa sua figlia a casa e nei viaggi internazionali - ha qualcosa di inconsueto o “strano” ed al di delle reazioni delle forze politiche e dei “sospesi” percettori non solo nella città di Napoli dove erano concentrati più di 20.000 percettori e le loro famiglie a carico che avevano bellamente sopravvissuto per alcuni anni con simile provvedimento instaurato dal Movimento 5stelle con qualche integrazione di “lavoretti” più o meno in nero.

E naturalmente, come è stato poco sottolineato nel dibattito che ha fatto seguito alla sospensione per del Rdc per 169.000 famiglie, a nostro avviso, è una vicenda tutta “politica” non solo da parte del governo di destra-centro e della sua ministra del lavoro e delle politiche sociali Calderone scelta dalla Meloni in qualità di Presidente dei consulenti del lavoro in Italia che si è allineata anche nel linguaggio con i provvedimenti del del gpverno di destra-centro - mentre appare come una distinta signora di salotti borghesi- ostentando una faccia “feroce” nel portare avanti la sospensione del Rdc secondo il decreto governativo e misure sostitutive contro la “povertà” e precarietà di vita di strati sociali non solo delle periferie urbane.

A questo riguardo si può formulare una domanda non innocente: al di là delle sue competenze personali e responsabilità ministeriali la nostra Ministra del lavoro ha una percezione della condizione umana e sociale delle famiglie non solo meridionali che sopravvivevano - secondo anch’esse un decreto di passati governi di diverso orientamento programmatico - e che perdono sempre per decreto il sussidio del Rdc che ha dato a queste famiglie una maniera di sopravvivere forse con alcuni lavoretti senza l’acquisizione di veri lavori per cui la misura del reddito non ha realmente funzionato. Qual’è la “stranezza” del decreto che ha stabilito la sospensione del Rdc con il cambio di governo con l’amabile Giorgia Meloni, certo non per le famiglie sospese dal Rdc in attesa di provvedimenti sostitutivi in corso d’opera: si potrebbe evocare un insegnamento di Silvio Berlusconi che con fiuto politico asseriva che bisogna piuttosto mettere soldi nelle tasche degli italiani e non invece toglierne non solo con tasse inique. Berlusconi dal cielo aiuti!

La nostra amabile Ministra del Lavoro asserisce con autorità che la misura del Rdc, dal punto di vista dell’acquisizione del lavoro è stato inefficace e proclama. “La risposta alla povertà è il lavoro” ma ragionevolmente un aspetto sono le misure per contrastare le manifestazioni della povertà diffusa, un’altro la formazione e promozione del lavoro personale e sociale Talvolta in questa vicenda si ha l’impressione di una certa “persecuzione” nei confronti della platea dei percettori del Rdc, se si prevede che altri 30.000 percettori ad agosto saranno sospesi e 40.000 a settembre-ottobre saranno destinatari della nuova misura di sostegno. Complessivamente la platea interessata al Rdc ammonta a 500.000 famiglie senza reddito di cittadinanza. 

Opportunamente la Caritas italiana ha denunciato la frammentazione delle misure di sostegno previste per condizioni di povertà e fragilità, e sottolineato l’urgenza di una misura di sostegno “universale” sostenuta anche da parte di manifestanti di “sospesi”.

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