Migrazioni, esperienza globale diffusa

di Domenico Pizzuti sj

L'intensificarsi degli sbarchi sull'isola di Lampedusa da paesi africani e del vicino Medio-Oriente (con oltre 4207 persone nell'hotspot nonostante ripetuti trasferimenti in centri ai accoglienza in Sicilia ed altre regioni del paese) è nel ricordo delle famiglie italiane per le migrazioni all'estero per sfuggire a mancanze di opportunità lavorative e difficili condizioni di vita locali specialmente nel secondo dopoguerra. E’ una memoria da non dimenticare, per essere comprensivi verso coloro che approdano sulle nostre coste e frontiere nel sogno di una vita migliore in Italia ed altri paesi europei, specialmente da parte di coloro che vengono definiti ed accolti come “minori non accompagnati”.

Per la mia famiglia, ricordo che all’inizio del secolo scorso i miei nonni paterni migrarono verso l’USA ma vi rimasero solo due anni per difficoltà di integrazione lavorativa specialmente da parte del nonno avvocato, nel corso della seconda guerra mondiale per gli intensi e distruttivi bombardamenti su Napoli da parte degli squadroni di bombardieri americani la mia famiglia si trasferì per sicurezza nella città natale di mia madre e mia Belluno nel veneto presso la nonna materna, ed alla fine della guerra con l’occupazione dell’Italia da parte degli eserciti americani ed alleati è nella mia memoria un ritorno fortunoso a casa dei nonni paterni a Cava dei Tirreni (Salerno).

Anche i nostri attuali governanti di partiti di destra che rischiano la clina dell’estremismo di destra, dovrebbero far memoria di queste esperienze di molte famiglie, anche per esempio del Veneto, per un accoglienza dignitosa ed umana dei migranti rispondente alle richieste di asilo in Italia, perchè come come anche ha ricordato il Presidente Mattarella nella sua “lezione” alla conclusione del meeting di Rimini, si tratta “di persone e non numeri” di sbarcati o meglio salvati dalle onde del Mediterraneo, perchè come negli studi sociali per altre simili situazioni bisogna tener in conto “Il progetto migratorio” di grandi e minori accompagnati o meno che rappresenta quello che correntemente anche nei media si definisce”il sogno” nel viaggio fortunoso verso l’Italia ed altri paesi Europei.

Nella sua visita odierna alla struttura di accoglienza di Lampedusa strapiena di contrada Imbriacola, si da non poter accogliere altri ospiti, il ministro alle Imprese ed al Made italy Urso invocava l’intervento dell’Unione europea per una solidarietà concreta, che certo da una parte denota il fallimento della politica governativa sulle migrazioni nonostante ripetuti interventi in sede Eu e nei paesi di partenza Tunisia e Libia e dall’altra ricerca e costruzione del la solidarietà europea per l’intensificarsi degli sbarchi non solo sull’isola di Lampedusa ma dei flussi della rotta balcanica per una solidarietà concreta, che certo da una parte denota il fallimento della politica governativa sulle migrazioni nonostante ripetuti interventi in sede Ue e nei paesi di partenza Tunisia e Libia e dall’altra ricerca e costruzione del la solidarietà europea per l’intensificarsi degli sbarchi non solo sull’isola di Lampedusa ma dei flussi della rotta balcanica.

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