Ero una volta un elettore. Il pamphlet di Padellaro

di Domenico Pizzuti sj



Ho letto con gusto un originale libretto di Antonio Padellaro, Confessioni di un ex elettore. Pensare con la propria testa all’epoca del governo Meloni, Paper First, Roma 2023, pp. 156, l’Autore noto giornalista e scrittore, partecipante spesso a talk show televisivi politici, in premessa chiarisce da “astenuto capriccioso” che “Chi avesse già dimestichezza con Il Fatto quotidiano si accorgerà che ho mescolato gli spunti raccolti in giro con le riflessioni apparse a mia firma sul giornale insieme a pagine di vita vissuta. 

Ovvero, una Confessione allargata (perciò scritta in una terza persona impersonale ma personale) con una certa dose di contaminazione di generi dentro una notevole confusione. Lo stesso trambusto interiore che, penso, si stia agitando in parecchi” (pp.12-13), Piace aggiungere al di là di questi aspetti stilistici che connotano questa originale confessione di notista politico gli aspetti figurativi della prima di copertina dove campeggia una cabina elettorale vuota stampata in nero e sulla quarta di copertina un emergente foto del giornalista sorridente ma pensoso.

Queste due copertine sono la migliore espressione del titolo che richiama un ex elettore partecipe del trambusto interiore di molti cittadini, ma nel contempo sollecita a pensare con la propria testa in riferimento all’epoca di un governo della Meloni che anche nell’ambito dei media trova accoglienza come cosa normale, a partire da Bruno Vespa, se non servilismo per non disturbare il manovratore la dolce ma determinata Premier e Presidente a vita di Fratelli d’Italia.

Come proclamato ex-elettore fin dalla prima pagina pone l’interrogativo: ci siamo davvero chiesti chi fossero i 22.840.317,5 di cittadini italiani (il 44,90 per cento) che alle politiche del 25 settembre 2022 non sono andati a votare, e perchè lo hanno fatto "Trattandosi di circa metà della popolazione italiana adulta ho cercato, con modalità assolutamente minimaliste, di cucire le più diffuse pulsioni - razionali, irrazionali, rabbiose, beffarde, ingenue - di tale monumento del non voto". 

L’Autore si riconosce in quello 0,5 in coda ai ventidue milioni di voti non pervenuti, essendo divenuto un elettore tormentato, diviso, diviso, dimezzato, scisso tra una lunga consuetudine ai seggi, e la tentazione di starne lontano. Soprattutto, in seguito al suicidio-catastrofe delle forze politiche del centrosinistra che ha spianato la strada al governo Meloni ed alla superdestra in Lombardia, Lazio, Friuli.

Nel capitoletto dedicato al “Tradimento”, si richiama all’attenzione un elemento di analisi politica dell’ultima vicenda elettorale riguardante un comportamento delle forze politiche del centrosinistra "Un suicidio che nelle ultime elezioni politiche ha impedito a PD, 5 Stelle, Sinistra Italiana e Verdi di conquistare una ventina di collegi sicuri attraverso semplici accordi di desistenza, non impegnativi sul piano nazionale, regalando così la sicura maggioranza parlamentare al governo Meloni". 

E riporta un articolo su Il Fatto quotidiano del 28 settembre 2022 che contiene un “prezioso elenco di quei venti casi, uno per uno, che ci avevano fatto perdere quel pugno di seggi decisivi in Parlamento. Tutti distacchi misurabili in percentuali minime, due o tre per cento, ma tutti andati a vantaggio dei partiti del destra-centro, che pur detestandosi quando è il momento di vincere fanno squadra e stravincono. Mentre nel centrosinistra quando è il momento di perdere, si perde con una certa soddisfazione nell’assistere alla rovina del vicino di banco” (Ibidem, pag. 25).

Si tratta di un pamphlet, che si legge con interesse in una notte a letto, una scrittura brillante ed umorale con una certa dose di contaminazione di generi che rende conto del trambusto interiore che si agita in parecchi cittadini, che sollecita a non rinunciare a pensare con la propria testa quando una accorta e continua comunicazione da parte della premier Giorgia Meloni e del governo che presiede vorrebbe imporre non solo ai suoi elettori ma ai c.d. “italiani” tutti quel che si deve ritenere degli atti di governo e delle prospettive di futuro del nostro Paese. 
DIO SALVI L’ITALIA!

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