Onore a chi lavora

di Domenico Pizzuti sj

Non intendiamo entrare nel merito dello “scontro” riguardante lo sciopero generale proclamato dai sindacati CGIL ed UIL il 17 novembre ed i suoi attori principali Matteo Salvini vice-presidente e ministro per le infrastrutture, definito dalla segretaria PD "guappo" di governo aggiungiamo della Lombardia, più precisamente “populista di governo” ed il segretario della CGIL Maurizio Landini che nella sua strategia di piazza ha forse sottovalutato il peso di una destra di governo saldamente al potere nel nostro paese.

Riflettendo sulla discussione pubblica su questa tematica, sembra che manchi il contributo della “dottrina sociale della Chiesa” da parte non solo dei cattolici, con l’enciclica di Giovanni Paolo secondo sul “lavoro umano” e gli interventi dell’attuale papa Francesco sulla dignità del lavoro per il sostegno della famiglia, il lavoro precario, la sicurezza nei luoghi di lavoro, il giusto salario, la partecipazione delle donne al lavoro, le nuove tecnologie con l’attuale diffusione dell’ “intelligenza artificiale” e così via.

Su un piano culturale e sociale negli ultimi decenni del secolo scorso e del primo ventennio di questo secolo si deve rilevare, in merito al ruolo del lavoro nella globalizzazione economica e dell’affermazione delle grandi corporazioni industriale e dei servizi, la perdita della CENTRALITA’ DEL LAVORO nella vita sociale che aveva caratterizzato gli anni sessanta e settanta del secolo scorso a vantaggio delle nuove tecnologie e l’AI, con l’individualizzazione e precarietà del lavoro, e la centralità invece del sistema della COMUNICAZIONE, che si rivela sede e manifestazione di potere di fronte ad una platea fluida di cittadini che tifa per un leader o un’altro come mostra il l’uso propagandistico della “comunicazione” da parte dell’attuale governo. Rimane, a nostro avviso, non solo l’aspetto di sostegno economico della famiglia da parte dei “breadwinner” e di “Senso” nella vita quotidiana per il contributo al progresso e prosperità, ed al bene comune della società in cui si vive.

Coltivando in me questi pensieri da anziano nel Buen Retiro di Villa S. Luigi a Napoli, ho sentito l’esigenza di proclamare di fronte ad un lavoro precarizzato e devalorizzato di donne e uomini che sostengono crescita e progresso del nostro paese: ONORE, ONORE, ONORE a tutti i LAVORATORI cui va restituita dignità e riconoscimento da parte di coloro che sono in sintonia con la vita, i diritti e le aspettative di tanti cittadini lavoratori nelle nostre strade di vita e non si vantano di occupare scranni di governo per mantenere il Potere pubblico.

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