Strumentalizzare Giulia

di Domenico Pizzuti sj

Ieri notte un video Tv mostrava una pattuglia di atleti assoldati riteniamo, nella nera notte e sullo sfondo Palazzo Chigi illuminato di rosso con la nostra Principessa che illustrava la campagna del governo per la giornata internazionale sulla violenza contro le donne “Non siete sole, chiamate 1522” , ripetute anche oggi su gli schermi televisivi.

Il video, a nostro parere sapeva di scenografia approntata per l’occasione dalla continua propaganda da parte di Giorgia Meloni, non solo televisiva, per dare visibilità alla sua persona e detti e fatti. Nel contempo i palazzi delle istituzioni: Palazzo Chigi, Camera, Senato, RAI erano illuminati di rosso.

Insieme alle manifestazioni promosse in diverse città per la giornata internazionale sulla violenza contro le donne, l’efferato delitto per l’uccisione dell’inerme Giulia Ceccherin si deve rilevare ha suscitata una diffusa ondata emotiva per questo ultimo femminicidio e la stessa politica con le sue istituzioni ha tentato di cavalcare questa ondata emotiva per non essere da meno delle reazioni della società nelle piazze.

E’ una STRUMENTALIZZAZIONE da parte della politica di questa disgrazia che la Meloni aveva attribuito sia alla Schlein sia alla brillante Lilli Gruber di La7, che è l’ultima cosa desiderata per una tragedia che come fenomeno sociale ha connotati profondamente culturali ed antropologici da disvelare e superare, un veleno, una gramigna velenoso della società da estirpare con una diffusa azione educativa dei “maschi” s’intende, secondo papa Francesco.

Da questo punto di vista riteniamo che il video trasmesso per marcare una presenza nella ondata emotiva della società e trarne visibilità e consenso politico sia oggettivamente OSCENO per trarne vantaggio personale nei confronti del dolore delle famiglie coinvolte in questa tragedia che hanno conservato un composto atteggiamento. Ha senso invece l’inaugurazione nell’Università di Padova dove Giulia aveva studiato ed era alla vigilia della laurea di una “panchina rossa” con la presenza sempre composta del padre con il suo dolore e l'invito alle donne a denunciare sempre di fronte a manifestazioni di violenza. maschile.

Secondo l’amico F. questa tragedia con le sue reazioni può essere l’occasione per maturazione civile su questo tragico fenomeno che come ha osservato il Presidente Mattarella segnala un fallimento di tutta la società, non basta indignazione a intermittenza. A sua volta é intervenuto anche il Card. Matteo Zuppi, Presidente della CEI, richiamando che "“Amore e violenza non vanno d’accordo, l’amore è dono e mai possesso dell’altro. È mio solo se è suo! Indignarsi non basta, bisogna reagire alle tragedie come quella di Giulia e di tante altre donne la cui vita è stata spenta in modo brutale. Non possiamo restare indifferenti e soprattutto non possiamo abituarci”. Così sia.

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