L'Italia agricola

di Domenico Pizzuti sj

Di fronte alla protesta degli agricoltori con i trattori in piazza anche a Roma, la premier si sbraccia a dire dopo giorni di protesta che il Governo aveva già provveduto con il PNRR al comparto agricolo sembra con 3 miliardi. E' la classica excusatio non petita ed una affermazione contraddittoria: o gli agricoltori non hanno letto il PNRR per quanto li riguarda, o anche le misure invocate non rispondono alle loro richieste, non sono sprovveduti e quindi decidono di scendere in piazza con i trattori per una pubblica protesta che riguarda sia il governo, sia l'opinione pubblica affascinata dalla celebrazione del festival di di Sanremo. 

A nostro parere, senza giocare a rimpiattino ed offrire la vicinanza della Meloni e del suo governo agli agricoltori rombanti con i trattori per farsi sentire in Italia ed in EU che attendono invece concrete misure alle loro richieste, ho l'impressione di una certa sottovalutazione della PROTESTA perchè la Meloni è sempre stata lontana dalle folle in agitazione perchè è la Premier di Palazzo Chigi e delle relazioni internazionali e del sostegno al Partito Conservatore Europeo per cambiare la governance dell'UE. Occorre riflettere sulla natura di questo fenomeno che irrompe in città d'Italia e di altri paesi europei, perchè a quanto sembra non ha tessere di partito o patroni espliciti (dove sono le associazioni del settore dai coltivatori diretti a quelle degli imprenditori agricoli) e sono espressione non solo di disagi finanziari (cioè di prezzi insufficienti delle produzioni agricole) ma riteniamo di considerazione per la rappresentanza di una parte fondamentale del paese che produce cibo per la vita delle popolazioni del paese. 

Riteniamo che non si possa sottovalutare il venire alla luce per sostegno ed apprezzamento di quella che si può si può definire ITALIA AGRICOLA dei piccoli coltivatori dei diversi territori del paese, a cui non può soccorrere un corporativismo produttivo della destra di governo da cui restano sconfitti la Meloni ed il ministro Lollobrigida per questa irruzione inaspettata dei piccoli coltivatori che oggi avrebbero dovuto riempire piazza San Giovanni a Roma con 1500 trattori per gridare le loro richieste (manifestazione che i media hanno poi dichiarata annullata senza precise ragioni). Uno slogan internazionale recitava NO FARM NO FOOD!

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