L'inquilino. LIndagine sulla crisi del sistema politico, di Lucia Annunziata (recensione)


Il titolo di questa voluminosa indagine sulla crisi del sistema politico dell’Italia “L’Inquilino” (pp.583), fa riferimento ad un quadro visto dall’Annunziata in un aula di Palazzo Madama Senato che riproduce le famose catalinarie di Marco Tullio Cicerone nel Senato di Roma a cui viene affidata la salvezza dello Stato, che si definisce “Inquilinus civis urbis Romae”.

"Un inquilino, un mero affittuario di un posto nella città che rappresenta la civiltà di Roma" (p, 13). Che si tradurrebbe oggi “nelle mani di chi è la democrazia” con evidente richiamo al passaggio transeunte di diversi capi di governo a Palazzo Chigi nel decennio 2011-2022 (meri affittuari) che vengono analizzati con dovizia di dati, documenti, testimonianze e considerazioni della stessa Autrice. L’esposizione si svolge come un unico tessuto, scandito in 8 sezioni riguardanti i governi dei diversi inquilini di Palazzo Chigi da Monti a Draghi con la sua mancata elezione a Presidente della Repubblica, ogni sezione a sua volta suddivisa in parti. Un grande affresco del sistema politico italiano nel periodo indagato di godibile lettura per gli appassionati della politica del e nel nostro paese.

Dal 2011 al 2022 in Italia si sono succeduti sette governi guidati da sei premier, di cui quattro non erano neppure eletti in Parlamento: Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi, Paolo Gentiloni, Giuseppe Conte, Mario Draghi, Nemmeno l’uomo che ha saputo fronteggiare il default economico dell’Europa è sopravvissuto al collasso del sistema politico italiano. Gli inquilini di Palazzo Chigi si sono susseguiti con impressionante rapidità, formando governi deboli segnati da ascese clamorose ed altrettanto rapide sconfitte. Lucia Annunziata racconta la cronaca delle ore più drammatiche della storia recente, dalla crisi economica, al Covid, alla guerra in Ucraina. 

Governo dopo governo, queste pagine affrontano la fine della fiducia nei partiti, lo svuotamento del Parlamento, e i patti con cui viene scelto il presidente del Consiglio, l’itinerario dei vari governi, e le ragioni del loro rapido logorarsi. La crisi del sistema politico italiano non nasce certo con la scelta del tecnico Monti. La sfiducia nella politica esisteva già nella società italiana, La politica nazionale oscillava da tempo tra paura e rabbia per la sua irrilevanza. La distanza fra i cittadini di tutte le convinzioni politiche e le istituzioni si rivelava enorme. Finisce anticipatamente anche il governo Draghi e questa volta si va infine a nuove elezioni. Troppo drammatico lo stato dell’Europa e dell’Italia per perdere altro tempo (p.22).

Con documenti e interviste inedite, Lucia Annunziata ha scandagliato gli ultimi dieci anni della politica italiana come non aveva fatto mai nessuno. Oggi andare a fondo di una diagnosi della gestione politica del nostro paese significa secondo questa analisi misurarsi con la deriva populista della storia repubblicana. Sette governi con sei presidenti. Per dieci anni a Palazzo Chigi sono entrati uomini non indicati direttamente da elezioni politiche: inquilini provvisori di abitanti del potere. Un tentativo di arginare la deriva populista che ha finito per consegnare il Paese alla destra (“L’Italia nelle braccia di Giorgia”, p. 23). 

A Giorgia Meloni appena insediatisi a Palazzo Chigi, l’Autrice dedica nell’Introduzione un lucido profilo sulle radici ideologiche del partito Fratelli d’Italia da lei fondato con l’avvertenza che alla data del novembre 2022 "E troppo presto per dire qualunque altra cosa" (p.23).(vedi la recente ricerca di Salvatore Vassallo-Rinaldo Vignati, Fratelli di Giorgia. Il Partito della destra nazional-conservatrice, Il Mulino 2023, pp.291). Forse andava sottolineato che Giorgia Meloni con il partito Fratelli d’Italia al governo con una maggioranza di destra-destra eletta nelle elezioni politiche del 25 settembre a modo suo intendeva rispondere alla crisi del sistema politico analizzata nel volume.

Questo libro nasce con l’intenzione di ricostruire il decennio passato, di offrire materiale per una riflessione su quello che è stato e le sue conseguenze. Per questa ricostruzione ha utilizzato, oltre alle sue esperienze di testimone diretta di molti degli eventi descritti, la consultazione di documenti e dei calendari politici del Parlamento e una serie di interviste con i protagonisti di queste esperienze. "Questi dialoghi sono, soprattutto, la parte che aggiungono alla ricostruzione “politica” le voci di dentro di quella esperienza. Un aspetto che ho trovato emozionante perché la storia dei governi è anche e soprattutto la storia degli uomini e delle donne che li fanno, quell’elemento personale di leadership che funziona o meno, ma alla fine costituisce sempre il fattore umano imprescindibile per capire e spiegare i percorsi politici" (p. 24). Nella parte terza, al capitolo “O capitano! Mio capitano”, L’Annunziata si prova a delineare le figure dei principali politici della convulsa elezione del nuovo presidente della Repubblica, gennaio 2022: Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi, Enrico Letta, Giuseppe Conte, Matteo Renzi (pp.522-527), e i loro atteggiarsi in essa e le relative scelte.

Questa indagine della crisi del nostro sistema politico non è solo una cronaca, e tanto meno un reportage giornalistico ma, a nostro avviso, una “lettura” documentata ed analizzata degli eventi raccontati con uno stile piano e chiaro, una opera di letteratura politica di un periodo storico della nostra politica che per la mole di dati ed analisi può interessare non solo persone di età ma servire allo stesso insegnamento scolastico dei giovani per avere strumenti di lettura di un passato vicino.

Commenti

Più letti