Il nome della Giorgia

di Domenico Pizzuti sj

Giorgia Meloni ha deciso di mettere il suo nome sulla scheda elettorale per le elezioni europee. Non è populismo ingannevole per una captatio benevolenzie degli elettori, anche se c'è il tentativo di proclamare vicinanza agli ascoltatori: "sono una di voi" grossa balla per gli sprovveduti (non l'abbiamo vista come i reali inglesi stringere la mano ai cittadini tra la folla, forse per non sporcarsi le mani), ma è solo una tecnicalachità per garantire il voto degli elettori perchè non venga annullato. 

Chiaramente il nome di Giorgia sulla scheda è per raccogliere un bottino di voti per rafforzare la leadership personale e restare a Palazzo Chigi. Condividiamo giudizio di Matteo Renzi che la Meloni ma non è una statista, ma un influencer non ingannevole come per le offerte della Ferragni. In ogni caso anche ballando sul tavolo della Conferenza di Pescara si manifesta un forte NARCISISMO che la segna perchè non è la ragazza della porta accanto o una ballerina dei saloon americani.

Il nome Giorgia, un brand elettorale solo per affermare se stessa anche alla faccia degli alleati, perchè non è solo astuzia politica perchè gira tutta intorno a se stessa la principessa di Palazzo Chigi. E' un fenomeno di personalizzazione autoritaria del potere che si vuole star, per dirla tutta di esagerato NARCISISMO. 

O per dirla con un termine desueto ma forte espressione irritante di VANAGLORIA perchè non esiste solo "la piccola italiana" a Palazzo Chigi ma una popolazione di cittadini che pensa, lavora ed ama e non può essere solo preda elettorale a vantaggio di un politico o meglio di una "politica" del momento avvolta su se stessa (donna di potere).

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