Vannacci, che pensata!

di Domenico Pizzuti sj

Una cosa è certa su questa candidatura del generale Vannacci per le elezioni europee e non politiche nazionali (come viene da pensare) è che è stata una decisione personale del Matteo Salvini per blindare la sua leadership traballante nel paese alle vicine elezioni europee dell' 8/9 giugno 2024. 

Non ci sembra una grande "pensata" a suo rischio e pericolo, che ha incontrato il gelo del suo partito per questo strappo individualistico, non frutto di decisioni di organi interni della Lega per la scelta dei candidati da presentare nelle liste per la rappresentanza nell' Assemblea di Strasburgo. Il candidato Vannacci oggetto di questa scelta in gran parte per i rumors di un suo volume su un mondo all'incontrario che ha fatto discutere per le sue tesi non certo le élites culturali del paese. 

Il Vannacci ha avuto l'accortezza per farsi conoscere nelle varie circoscrizioni elettorali del paese di spiegare le sue intenzioni: Vannacci ha subito ringraziato il leghista, mettendo in chiaro quali saranno le sue parole d'ordine: "Sarò un candidato indipendente che mantiene la propria identità e che lotterà, con coraggio, per affermare i propri valori di Patria, tradizioni, famiglia, sovranità e identità che condivido abbondantemente con la Lega". 

Questo gelo della Lega è dovuto alle sue tante dichiarazioni fuori delle righe che lo segnala al pubblico. Riflettendo su questa irrituale scelta lombarda che purtroppo vuole essere nazionale se non europea, siamo sconcertati perchè c'era di meglio nel paese anche tra gli alti gradi militari: pensiamo al generale Figliuolo che si è distinto nella lotta alla pandemia ed all'estero e alla scelta di Forza Italia di presentare la nota imprenditrice ed amministratrice della borghesia milanesi Moratti. 

Viene da pensare che questa scelta voglia puntare soprattutto su un "Mondo di mezzo" se non di sotto di produttori e cittadini poco acculturati, o con una categoria culturale nota alla c.d. "zona grigia" non solo di cittadini poco acculturati, ma conformisti e consumatori (bottegai e tradizionalisti per convenienza). 

Scelta in contraddizione con quella della maggioranza di governo per la crescita non solo economica del paese per non perdere come il proverbio la "cappa" della rappresentanza politica con i suoi Benefit. Spero di non sbagliare, forse ha ragione la mia amica M che con la sua lucidità di fronte alle mie recriminazioni su questa scelta asseriva: C'è IGNORANZA!

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