A chi lasciamo l'Europa?

di Domenico Pizzuti sj

Sul podio della Convenzione di Fratelli d’Italia a Pescara e sui manifesti campeggiava questa affermazione: “Italia cambia Europa” (sic!). Non essendo stato presente a questa manifestazione elettorale in vista delle prossime elezioni europee 8/9 giugno 2024 non sappiamo se si tratti di uno slogan elettoralistico o di una vera e propria strategia per l’Europa di Fdi uscita dalla testa della Minerva Giorgia Meloni. O frutto di una strategia secondo modalità democratiche di decisioni collettive di organi di questo partito postfascista (che non sono praticate) o dei meri applausi dei partecipanti a questa convenzione alla leader e poi si ritorna a casa.

Abbiamo in merito a questo manifesto elettorale molti interrogativi che forse appartengono ai cittadini che si interessano agli eventi politici e della stessa Europa e non si lasciano impressionare dalle manovre elettorali di questo o quel partito.

L’intento è chiaro, a nostro avviso, invece di affrontare le sfide dell’Unione europea (coesione, sicurezza, difesa, migranti, Intelligenza artificiale, ecc.) si pensa stando a Pescara o Roma di cambiare la governance attuale o se si vuole la CABINA DI REGIA attuale dell’Ue.

E’ una “manovra di potere”, mirante cioè ad acquistare potere nella Ue, secondo la leadership personalizzata di potere della nostra “Piccola italiana” da noi già evocata secondo per esempio la ricerca “I fratelli di Giorgia” già segnalata e che quindi interessa la sua affermazione personale nella Ue e non tanti i problemi della Ue. Certo ci si può interrogare quale contributo la Nostra abbia dato alla riforma della Ue nelle varie riunioni e consultazioni a cui ha preso parte negli anni da quando è premier del nostro Paese, se parla di cambio dell’ attuale governance frutto di accordi tra alcune nazioni. 

E se si vuole realmente affrontare le sfide dell’Europa o guadagnare spazio alla sua leadership ed a quella delle formazioni di destra estrema (in Ungheria, Polonia, Germania, Francia, Spagna, ecc.). Si profila allora un secondo interrogativo: Per realizzare questo intento, con quali alleanze si intende procedere nell’ambito delle formazioni di destra estrema in Europa o da sola da Palazzo Chigi se non si vuole sbattere nel muro degli interessi di altre 27 componenti della Ue, specialmente delle grandi potenze che contano.

Al di là di questa propaganda elettorale della leader di Fdi, non bisogna trascurare che l’avvenire delle istituzioni europee non dipende solo da alcuni leader più o meno illuminati, ma dal voto dei cittadini europei per l’Assemblea di Strasburgo anche di quelli italiani interessati non tanto alle sorti europee della nostra Premier ma a quelli di Europa che riscopra i valori di fondazione di solidarietà e pace, di universalismo ed inclusione per non morire come ammoniva il Presidente Macron, e non gli interessi dell’ultima arrivata per interessi personali di affermazione e potere.

Bisogna ricordare e riaffermare l’avvenire dell’Europa che come cittadini “matters” cioè ci interessa anche come faro dell’Occidente e dei suoi valori per non dare l’Europa in mano destre sovraniste ed autoritarie ed a leadership di potere personale anche se hanno la bella faccia di una romanina a Palazzo Chigi.

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