Palestina, da che parte sto
di Domenico Pizzuti sj
Un caro amico, in un momento conviviale, mi ha osservato che nelle mie riflessioni sul blog e Facebook non ho trattato il tema delle proteste degli studenti universitari a favore di “Palestina free”.
Ciò che mi punge è che si dubiti da che parte sto: quello della liberazione dei popoli oppressi come quello palestinese nella striscia di Gaza, in seguito al terrorismo atroce di Hamas il 7 ottobre 2023 su inermi individui e comunità israeliane, e l’opposto terrorismo dell’esercito israeliano nella guerra contro Hamas.
Cioè le sofferenze delle martoriate popolazioni della striscia di Gaza oltre ai bombardamenti evacuate a più riprese dalle loro case e territorio, come usa evocare papa Francesco nei suoi ripetuti interventi.
A mia scusa potrei osservare che nel “buen retiro” di Posillipo a Napoli non arriva il rumore delle proteste studentesche nella Università di Napoli Federico II e nelle principali Università italiane e nelle piazze delle città. Mi è chiaro il significato di queste proteste (e non di violenze che non giovano alla causa), perchè in questo caso riguardano la posizione delle istituzioni universitarie nelle guerre e nei conflitti che segnano il Medio Oriente, non abdicando alla funzione di studio e di ricerca e di dialogo culturale per costruire sentieri di pace, non trincerandosi in “Torri d’avorio” per non vedere.
Questa risposta certo è UNA NON RISPOSTA. Rimane il compito di studiare ed approfondire questi movimenti giovanili di protesta, ma anche di prendere parte, e che mi sia consentito: spetta ai più giovani ed abili ma anche ai seniores, perchè siamo parte della stessa umanità.
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